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Rocca sfiora il podio

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Anche nello sci, allora. Quindi, Giorgio Rocca quarto nello slalom dell'Alta Badia è notizia da accogliere con soddisfazione o delusione? L'uno e l'altro, forse. Ma bisogna tenere presente che sulla neve il successo viene deciso sul filo dei centesimi di secondo e che, proprio per questo, il confine tra trionfi e delusioni è sottilissimo. Insomma: le cinque vittorie consecutive dell'anno passato vanno considerate un fatto eccezionale e non la normalità. In più, aggiungiamoci che il livignasco continua ad avere un ginocchio ballerino e che proprio per questo ha deciso di dare temporaneamente l'addio al progetto polivalenza. Alla luce di tutto ciò, la reazione evidenziata nella seconda manche, dopo il deludente dodicesimo posto della prima, non può non essere accolta con soddisfazione: otto posizioni recuperate e podio sfiorato. La vittoria è così andata allo svedese Markus Larsson, davanti allo statunitense Ted Ligety e al croato Ivica Kostelic. «Ho un forte dolore al ginocchio - ha detto Rocca a fine gara - che mi impedisce di essere al 100%, faccio molta fatica ad essere rapido e veloce. Dopo l'infortunio del Canada continuo a patire questa situazione, ho gareggiato al meglio che potevo in quella situazione». Nella seconda manche però lo slalomista azzurro è andato meglio. «Ho recuperato bene, mi sono piaciuto, ho sciato stringendo i denti e facendo finta che andasse tutto bene, quindi bene così. Io mi sono piaciuto perché sono tornato al livello dei migliori e, nelle mie condizioni, non è cosa da poco. Adesso mi fermo dieci giorni e mi curo: tornerò in gara nell'anno nuovo, ad Adelboden. Non so ancora se farò il gigante, ma di sicuro nello slalom: intendo tornare il migliore di tutti tra i pali stretti». Buon riposo attivo, allora. La Svezia, nel frattempo, ha fatto il pieno: oltre al successo di Larsson, al secondo trionfo dopo la vittoria conquistata a casa sua, ad Aare, durante le finali della scorsa stagione, vanno considerati infatti Byggmark 10°, Andersson 12°, Hansson 16°, Brolenius 17° e Lahdenperae 24°. Un risultato di squadra eccellente che parte da lontano: la Coppa Europa di slalom della scorsa stagione si era infatti chiusa con tre svedesi al comando. Pur senza podio, si è trattato di una discreta giornata anche per i colori azzurri, che hanno piazzato a punti Patrick Thaler (11°), Cristian Deville (14°) e un ritrovato Manfred Moelgg (20°, pur essendo partito con il pettorale 59). Per un soffio non si è qualificato per la seconda manche Peter Fill, sempre più a suo agio anche tra i pali stretti. La giornata è stata anche caratterizzata dai festeggiamenti per i 40 anni di Alberto Tomba: «I 40 anni di adesso sono come i 30 di una volta», ha urlato l'Albertone dal microfono del parterre tra la prima e la seconda manche. Entusiasmo a mille, visto che altri personaggi del suo livello non se ne vedono all'orizzonte. Grande comunicatore ma anche inimitabile campione: 50 vittorie in Coppa del Mondo, tre ori olimpici, due titoli mondiali, una Coppa del Mondo e poi una sfilza di 89 podi, due argenti olimpici e due bronzi mondiali. Curriculum da paura. Oggi invece la scena passa alle ragazze, impegnate in Val d'Isere con la prima di due discese libere. Il miglior tempo fatto segnare in prova è stato quello della svedese (ancora...) Anja Paerson: dietro di lei Renate Goetschl a 8 centesimi e Andrea Fischnacher a 38. La prova di ieri è particolarmente significativa perché l'unica ad essere disputata in vista della gara: i continui stravolgimenti di calendario hanno compresso i tempi. Buon ottavo posto per Nadia Fanchini, di gran lunga l'azzurra più incisiva in questo inizio di stagione.

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