FIRENZE - Quando il sorpasso sembrava ormai compiuto, quando l'ombra di Marcello Lippi si stava facendo ...

Un colpo di testa che permette al Milan di festeggiare con un mezzo sorriso i suoi 107 anni, ma la guarigione non è ancora completa, anzi ci sarà molto da lavorare durante la sosta natalizia. È un rossonero sempre abbastanza sbiadito che per ritrovare il colore ha bisogno di tutti i suoi uomini migliori ma soprattutto di uomini nuovi: a gennaio potrebbe arrivare a Milanello Oddo che sistemerebbe in parte il grosso problema che ha il Diavolo sugli esterni (ma la trattativa con Lotito non sarà mper nulla facile). In attesa dei colpi a effetto promessi da Berlusconi, un Gilardino ritrovato è già una potente vitamina per questo Milan malaticcio. Il match del Franchi vive delle magnifiche emozioni ancor prima del fischio dell'arbitro Saccani, quando entrambe le tifoserie, durante il riscaldamento delle squadre, regalano qualcosa di bello al calcio cantando cori di ringraziamento a Christian Brocchi, da una parte molto amato dai rossoneri, dall'altra indimenticato leader del centrocampo viola della scorsa stagione. Sullo splendido manto erboso dello stadio toscano - forse il più bello della Serie A - si presentano in campo le formazioni preannunciate alla vigilia con il Milan in versione 4-4-2 dove Kakà appoggia in attacco Gilardino, e con Prandelli che si affida al 4-3-1-2 in cui Montolivo gioca alle spalle del tandem offensivo formato da Toni e Mutu. La prima occasione dell'anticipo pomeridiano della sedicesima giornata è a favore del Diavolo che estrae subito la forca: appena tre minuti di gioco e Brocchi offre una palla d'oro a Gilardino che, a seguito di un gran movimento che ubriaca Dainelli e Ujfalusi, non ha problemi a battere Frey riscattando così l'errore dal dischetto di domenica scorsa. Nonostante il gol subito la Fiorentina non si perde d'animo ma va prendersi con grande determinazione le chiavi del centrocampo che aprono le porte al meritato pareggio: Kaladze al 19' anticipa con un braccio Toni costringendo così Saccani a fischiare l'inevitabile rigore che Mutu trasforma con freddezza. I viola si fanno nuovamente pericolosi alla mezzora sempre con Mutu che da calcio piazzato chiama Kalac ad un intervento non affatto semplice. Questa la terza ed ultima emozione di un primo tempo un po' scarso dal punto di vista delle occasioni da gol ma intenso a centrocampo dove le squadre si sono date gran battaglia. La ripresa si apre sulla stessa lunghezza d'onda dei primi quarantacinque minuti: infatti, per vedere impegnato uno dei due portieri bisogna attendere il 62' quando Mutu dalla distanza testa l'attenzione di Kalac che risponde presente. L'estremo difensore australiano, poco dopo, continua il personale duello con la punta viola respingendo seppur con qualche affanno un pericolosissimo colpo di testa. La punta rumena non fallisce però al 75' concretizzando al meglio un perfetto contropiede, andando così a regalare il sorpasso ai viola e a lui il titolo di capocannoniere con nove reti. A questo punto, tutta Firenze crede nel sorpasso ma Gilardino a pochi secondi dal termine spenge gli entusiasmi viola con un bel colpo di testa che ridà un po' di ossigeno al Milan e soprattutto ad un Ancelotti marcato sempre più stretto da Lippi.