La settimana nera di Totti finisce davanti a un pm

Non bastavano il derby perso 3-0 e le fastidiose voci sulla foto con Flavia Vento a turbare il sonno di Totti. Il capitano della Roma è indagato per diffamazione dalla procura di Roma, in relazione ad una denuncia presentata nei suoi confronti dal giornalista Rai Fabrizio Failla. La vicenda risale al 15 giugno del 2005 e nasce da una querela esposto dall'inviato a bordocampo per la finale di Coppa Italia Inter-Roma. «Failla è un cazzaro» la frase di Totti pronunciata a fine gara ai microfoni di un'emittente privata, e per la quale il giornalista aveva sporto querela alla Procura di Milano, per poi vedere trasferita la sua denuncia a Roma. La querela era indirizzata anche a Bruno Conti, al tempo allenatore della Roma. A fine partita, con la squadra giallorossa che aveva perso la Coppa a favore dell'Inter, l'inviato Rai aveva riferito in diretta che Totti, a una domanda sul contratto rinnovato da poco, avrebbe risposto «non so neanche se resto qui...». Circostanza che aveva suscitato la reazione di Totti, presentatosi nella «zona mista» per chiarire la sua intenzione di rimanere a Roma e per rivolgere l'epiteto a Failla. Ieri pomeriggio Totti, assistito dall'avvocato Franco Coppi, è stato interrogato per circa un' ora dal pubblico ministero Simona Maisto, titolare del fascicolo processuale. Nella denuncia il giornalista accusa il calciatore romanista di averlo insultato. Non c'èstato nessun commento ufficiale, ma dallo staff del capitano romanista emerge che il giocatore «è assolutamente tranquillo». N.D.P.