Spalletti teme la Lazio
La notizia dell'improvvisa scomparsa di Alberto D'Aguanno invade la sala stampa di Trigoria e Spalletti decide di fermarsi. Fino a quel momento il tecnico giallorosso aveva raccontato le sue emozioni pre-derby. «Questa partita è uno degli obiettivi stagionali, al pari di campionato, Champions League e Coppa Italia. Come ho detto l'anno scorso, è una competizione dentro le altre. È questo il vero derby d'Italia? Si può dire così perché lo giocano le due squadre della Capitale, che quest'anno esprimono un buon calcio. E poi c'è il pubblico che lo rende speciale». I 14 punti (11 senza contare la penalizzazione della Lazio) che separano le due squadre in classifica testimoniano una netta superiorità della Roma. «È vero - dice Spalletti - abbiamo qualcosa in più, ma in una gara così quel qualcosa si annulla al fischio d'inizio. Partiremo alla pari e sulla carta non siamo avvantaggiati. Anzi, a livello psicologico loro sono più tranquilli perché noi abbiamo quasi l'obbligo di vincere. Diciamo che la Lazio ci arriva più serena di noi, ma quello della calma è un piccolo sforzo che dobbiamo fare». Anche perché i diffidati in campo saranno almeno sei, «ma nel derby non conterà». La Roma giunge alla stracittadina dopo sei successi consecutivi in campionato. Lo scorso anno fu proprio la sfida ai cugini a regalare a Spalletti l'undicesima vittoria del record. «A questo derby ci arrivano bene entrambe le squadre che - dice l'allenatore - hanno lavorato entrambe con attenzione. Ai miei giocatori devo trasmettere tranquillità, non c'è bisogno di caricarli: a quello ci pensano i tifosi. Io sono sempre nervoso prima delle partite ma i ragazzi ci sono abituati. Avere tanti romani in squadra ci aiuta perché chi è nato in questa città è predisposto alle competizioni». Se Totti non dovesse farcela sarà Montella a prendere il suo posto. «Ma potrebbe farlo anche Vucinic. Vincenzo ha più esperienza in questa partita, Mirko non ha giocato bene col Valencia ma l'ho visto bene». La Roma si gioca la supremazia cittadina e, al tempo stesso, non vuole perdere distacco dall'Inter. «Questo periodo può dire molto in funzione del campionato. Dopo la sosta di Natale mancheranno ancora tante partite ma rincorrere l'Inter potrebbe diventare più difficile. Noi ci proveremo comunque». Spalletti non risparmia complimenti al collega che seduto sull'altra sponda del Tevere. «Rossi è un allenatore che lavora molto sul campo e la Lazio sa interpretare bene sia il 4-4-2 ma anche il nuovo schema con il trequartista, che mi sembra i giocatori abbiano già appreso. Loro hanno un formazione in condizione, con giocatori fisici e tecnici, ben costruita e pronta a sfruttare ogni occasione. Noi dovremo cercare di metterle pressione, prendendo poi iniziative improvvise, meglio con la palla a terra e in velocità. Insomma, mettere nella partita le nostre caratteristiche migliori». La giusta ricetta per un successo, «perché il derby è bello quando lo vinci e sono sicuro che uno ci rimane molto male quando lo perde. Anche perché vede la delusione della gente intorno». Un tifoso speciale in tribuna sarà il presidente Sensi. «È venuto a trovarci qualche giorno fa per ringraziarci per la qualificazione in Champions League e si è parlato anche del derby. La sua presenza fa sempre piacere e vedo che anche i giocatori traggono beneficio dalle sue parole». Chiusura su l'uomo derby per antonomasia, Marco Delvecchio che è anche il padrone di casa di Spalletti. «Ha detto che non mi aumenterà l'affitto in caso di sconfitta? Con quello che spendo si doveva solo azzardare...».