Rossi preferisce restare in silenzio
La promessa ai tifosi: se andrà bene, si butterà nella fontana del Gianicolo
Delio Rossi ha stravolto le sue abitudini lasciando tutti di stucco, compresi i suoi giocatori. Ha vissuto una settimana particolare a cominciare dall'arrivo in ritardo per l'amichevole del giovedì, lui che è un mostro di puntualità. Poi si è lasciato andare anche a una simpatica promessa durante una cena nella casa famiglia di Suor Paola: se la Lazio riuscirà a vincere, si butterà nella fontana del Gianicolo nonostante le temperature di questi giorni. Si gioca stasera il suo terzo derby, ancora una volta da sfavorito visti i quattordici punti di vantaggio dei giallorossi in classifica. L'allenatore biancoceleste spera di sovvertire il pronostico sfruttando il fattore sorpresa. Martedì aveva dato il suo giudizio sulle precedenti gare contro la Roma che non gli avevano regalato troppe soddisfazioni: «Il primo derby arrivò troppo presto, il secondo lo giocammo addirittura meglio ma lo abbiamo perso per due disattenzioni». Poche battute ma fin troppo chiare per capire quanto ci sia rimasto male nell'occasione dell'ultima sconfitta. Tanto per ricordare la prima stracittadina con Rossi in panchina finì 1-1 con il pareggio di Rocchi dopo l'iniziale vantaggio di Totti. Behrami nel finale sfiorò il grande colpo ma in realtà anche Nonda sbagliò nel recupero un'occasione solare. A febbraio invece è arrivata una sconfitta che a Rossi ancora non è andata giù. Un secco 0-2 con una Lazio che non sfigurò di fronte all'avversario che quella notte, però, raggiunse il record di undici vittorie consecutive in campionato. Aveva tenuto a precisare che la Lazio non cambierà modo di giocare per questo appuntamento. Nessuna alchimia difensiva ma dua attaccanti puri, Rocchi e Pandev più un fantasista, Mauri, con il compito di fare male agli avversari tra le due linee. «Dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche — aveva spiegato il tecnico riminese — sapendo di giocare contro una squadra molto forte. Firmani dall'inizio? Non è detto che con un centrocampo muscolare si corrano meno rischi. Serve il giusto mix per cercare anche di andare a colpire l'avversario nei suoi punti deboli. Da parte nostra serve una grandissima concentrazione. Siamo una buona squadra e per vincere dovremo fare meno errori di loro». E nonostante una settimana di tensione chiusa con il silenzio di ieri non derogherà al suo «rombo» che spera risulti indigesto al dirimpettaio Spalletti.