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Europei di nuoto a Helsinki

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L'Italnuoto puntava forte su tre finali: 400 sl donne, 100 sl uomini e 50 rana uomini. Il duo Pellegrini-Filippi contro l'inarrivabile Manaudou, Magnini contro l'impressionante Nystrand e poi Terrin e il suo rivale di sempre, Oleg Lisogor. Ma andiamo con ordine. La finale dei 400 sl ha regalato emozioni forti, un record italiano e un argento per noi, un record del mondo per tutti coloro che amano questo sport. Federica Pellegrini, oltre il prestigio della medaglia, chiude la sua prestazione con un sontuoso 3.59.96, per la prima volta sotto il muro dei 4 minuti. 3.56.09 è invece l'ennesimo autografo di Laure Manaudou su questi Campionati, miglior prestazione «all time», terzo oro e un amore da gridare forte a tutti. La francesina affronta le eliminatorie del mattino con la cuffia con cui il suo fidanzato, Luca Marin, aveva trionfato nei misti. In finale, invece, dopo una prestazione storica, mostra alla telecamera il palmo della mano sinistra su cui c'è scritto amore. Difficile trovare una dedica più esplicita di questa. Alessia Filippi, un po' stanca e senza il piglio battagliero di sempre, tocca al quinto posto in 4.03.82. Da una storia d'amore ad un'altra, da Marin-Manaudou a Magnini e la medaglia d'oro. Sì, perché il rapporto che c'è tra Filippo e il gradino più alto del podio è un rapporto morboso, sembrano non poter stare lontani. È così che nel giorno che doveva essere di Stefen Nystrand, Re Magno sfodera una prestazione che è un insieme di intelligenza tattica e forza mentale e dove sembrava non potesse arrivare con il corpo, è arrivato con la testa. Pippo ha tenuto Nystrand nel primo 50, lo ha affiancato ad una vasca dalla fine e poi ha allungato, verso quell'amatissima medaglia d'oro. 46.81 il suo crono, per una nuova impresa, per una nuova rimonta, con un Magnini incredulo che tocca la piastra, esce dall'acqua, sale sul blocchetto e si strappa il costume. Una prova di forza la sua, forse la più bella di sempre, tenuto conto del momento delicato della stagione in cui cade. E poi l'ultima sfida, Lisogor contro Terrin. La sensazione è che le possibilità di Alessandro siano legate solo ad un possibile errore dell'ucraino, che invece non sbaglia niente. Oro a Lisogor dunque, e argento per l'azzurro che chiude in 26.92 con la solita sbavatura in virata. In mezzo il solito grande Prilukov, oro e record europeo sui 1500 sl, e la prima medaglia per il paese ospitante con la Seppala nei 100 misti donne. Oggi in programma solo finali e solo nella sessione pomeridiana. Serve un ultimo sforzo per chiudere al meglio questo Europeo che, finora, non ha risparmiato emozioni.

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