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dall'inviato FABRIZIO MARCHETTI FORMELLO — Sorride e strizza l'occhio a chi gli chiede un autografo, ...

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Provare a vincere. La vigilia della Lazio vive nelle parole di Oddo, il capitano che avverte il peso della sfida nonostante radio-mercato lo indichi con la valigia in mano destinazione Milano. Gli basta una battuta per fugare i dubbi. «Non mi voglio muovere qui ma non dipende solo da me. Il mio prossimo derby? Sarà ancora Lazio-Roma, non vedo perché dovrebbe essere altrimenti», tanto per liquidare un discorso indigesto e ingombrante soprattutto quando si tratta di concentrare l'attenzione sugli attesi 90 minuti stracittadini. Il Milan ci riproverà, ancora, a strapparlo ai biancocelesti. È pronto a mettere sul piatto della bilancia fino a 7 milioni più la metà di Foggia. I biancocelesti seguono Balzaretti e aspettano il rilancio rossonero. Oddo - che scenderà in campo con una fascia da capitano personalizzata - pensa solo al derby. Si riparte dopo la sostituzione di Firenze. È ancora amareggiato. «No, non c'è alcun problema. Mi è dispiaciuto, certo, ma posso essere sostituito, sono un professionista e mi attengo alle scelte dell'allenatore. Ora guardiamo avanti». Come avete preparato questa partita? «Bisogna essere umili, consapevoli della forza della Roma. Senza paura, chiaramente. Non sentiamo troppo la pressione». Ha caricato i compagni? «Non c'è bisogno, basta l'importanza della sfida a motivare la squadra». Cosa temete in particolare della Roma? «Non un singolo reparto ma la loro forza generale. È innegabile che partano favoriti». Negli ultimi giorni si è rievocato più volte quel 3-1 ai giallorossi del 6 gennaio del 2005... «Ci piacerebbe rivivere quelle emozioni sul campo, ci siamo resi conto di quanto sia bello vincere un derby. Vogliamo battere i giallorossi per regalare una grande gioia alla mezza città biancoceleste e vivere di sfottò fino alla prossima sfida». È d'accordo con Perrotta quando dice che la partita di stasera vale una finale mondiale? «Le sensazioni sono quelle, è una gara sentita ma bisogna ricordare che il risultato non è definitivo, seppur importante. Certo sono 90 minuti che ognuno vorrebbe giocare. Il derby di Roma non teme paragoni con le altre stracittadine». Sulla sua fascia se la dovrà vedere con Mancini. «È rapido, tecnico e bravo, lo conosciamo bene. Imprevedibile. Sarà un bel duello». Il segreto per vincere e il vostro uomo derby? «Dobbiamo prevalere come gruppo. Siamo pronti e conosciamo le nostre qualità». Con Totti ha chiarito dopo la polemica sulla posizione del giallorosso in merito alle convocazioni in azzurro? «Con Francesco non esiste alcun problema. Avevo espresso un'idea generale, ci siamo rivisti e salutati diverse volte dopo quell'intervista ma lui è un ragazzo intelligente e non ha mai replicato in senso polemico. Spero giochi, perché è un simbolo di questa partita e mi piacerebbe, in caso di vittoria, dire che abbiamo battuto la Roma con Totti in campo». Il sogno? «Rivivere la gioia di quel 6 gennaio...»

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