di TIZIANO CARMELLINI LA ROMA va, ma che fatica.
Il tecnico giallorosso ammette l'errore e nella ripresa torna all'antico. Due facce diverse dello stesso gruppo: primo tempo, con Montella in campo, inguardabile senza idee né gioco. Di tutt'altro tipo la ripresa con Perrotta che entra e cambia la Roma addossando a Montella colpe forse non tutte sue. Il bilancio è il sesto successo consecutivo in campionato, giallorossi che restano in scia all'Inter a meno quattro e soprattutto riescono ad evitare squalifiche in vista del derby: nessuno dei cinque diffidati cade nel tranello e la Roma contro la Lazio domenica prossima sarà la migliore. Ovviamente senza Montella. A sorpresa Spalletti infatti cambia e, come forse era ipotizzabile, il giochino s'inceppa. La Roma non si trova più, fatica a uscire dalle strette maglie organizzate da Colantuono e perde quel tourbillon offensivo che l'aveva portata fin qui. Il tecnico giallorosso si fa condizionare dal derby imminente e decide di fare a meno di Perrotta, sposta Totti a fare il rifinitore dietro Montella chiamato a fare l'unica punta al posto del capitano. In difesa c'è Panucci e non Tonetto: potrebbe sembrare un dettaglio ma non lo è, perché Panucci, non al meglio della condizione per la botta rimediata al ginocchio contro il Catania, gioca forse la peggior partita dall'inizio dell'anno. Forse era meglio rinunciare al suo contributo e puntare su un Tonetto che fin qui aveva ben figurato. I giallorossi buttano il primo tempo, dimostrando di non poter fare a meno dell'apporto dinamico di Perrotta. Con Montella, troppo spesso isolato lì davanti e marcato a uomo dalla difesa di Colantuono, il gioco della Roma non trova mai la giusta finalizzazione. E non è un caso se nella prima frazione di gioco i giallorosso non tirano mai in porta: tranne un cucchiaio del capitano, ben pensato, ma calciato con meno perizia del solito. A tutto questo va aggiunto un Mancini formato ectoplasma e un Taddei senza smalto e la frittata sembra pronta per esser servita. Ma che non sarebbe stata facile s'era intuito già dalle prime battuite di gioco, con la Roma sempre in affanno sul lato sinistro del campo: quello di Panucci appunto. Il gol che porta in vantaggio l'Atalanta si sviluppa infatti da quella parte, la botta a rete è di Donati dopo un gran lavoro di Doni (quello nerazzurro). L'altro Doni (quello giallorosso), repsinge male e sui piedi di zampagna che non fatica a portare i suoi in vantaggio. È il 19' e la Roma è sotto: 1-0. Reazione giallorossa? Macchè. Anzi, i giallorossi ci provano ma i soliti meccanismi faticano ad entrare in movimento e tutto quello che Totti & Co. producono, sbatte sulle caviglie della muraglia umana alzata lì davanti da Colantuono. Spalletti ammette l'errore e dall'intervallo emerge Perrotta: cambio scontato per un Montella che forse paga anche colpe non sue, perché di palloni giocabili lì davanti ne sono arrivati pochi davvero. Dieci dopo anche Tonetto per un Panucci ormai esausto. Sarà, ma con Perrotta in campo è tutta un'altra Roma, spinge forte in avanti col rischio forte di scoprirsi (Doni ammutolisce l'Olimpico dopo tre minuti ma il colpo di testa sfila a lato), ma dopo cinque minuti arriva la svolta. Autore? Perrotta ovviamente. Affondo pensate dell'azzurro in area e Loria per fermarlo si aggrappa a tutto ciò che trova, quasi gli sfila gli slip: Pantana non ha dubbi, è rigore. Sul dischetto Totti, l'Olimpico è muto perché il capitano quest'anno ne ha già sbagliati tre, ma stavolta l'errore è impossibile. Uno pari, ottavo gol in campionato del capitano (11esimo stagionale) e partita tutta da giocare. La Roma ha cambiato passo, Totti ha cambiato passo e due minuti dopo arriva il secondo rigore: anche qusto nettissimo. Migliaccio gli entra dritto per dritto sulla caviglia e Pantana indica il dischetto. Tocca ancora a Totti, Mexes si fa il segno della croce, ma la palla finisce in rete. Niente da fare per l'arbitro si deve ripetere perché Perrotta e Taddei entrano in area in anticipo. Totti n