Scontro diretto tra le prime due al «Barbera»
Guidolin adotta un profilo basso, dicendosi sicuro che «Palermo-Inter non lo considera una sfida scudetto». Sul tecnico rosanero è pronto a scommettere il presidente Zamparini: «Per me, è meglio di Mancini», allenatore nerazzurro che classifica al terzo posto: «A lui, per dirla tutta, preferisco anche Spalletti. Mancini si trova al comando della classifica solo perché dispone di una rosa formidabile. E poi, soprattutto nelle ultime due partite, l'Inter è stata molto fortunata». Il dirigente infiamma la vigilia di Palermo-Inter (20.30), ammettendo che «è la partita più importante della stagione, ci tengo tantissimo a vincere. Se dovessimo riuscirci con tre gol di scarto, allora potremmo parlare di scudetto». E se lo dovessero vincere i nerazzurri, chissà cosa deciderà Mancini sul proprio futuro: «Non ho mai detto che se lo vinco lascio l'Inter - puntualizza il tecnico - campionato inglese più divertente? Credo di aver detto una cosa abbastanza scontata, semplicemente perché lì ci sono meno polemiche e non ci sono storie inventate. Comunque, in Italia mi diverto». Meno contento, il tecnico quando si parla di Gea: «Ho già dato mandato ai miei legali, se ce ne sarà la possibilità, verranno querelati tutti quelli che hanno detto o parlato di certe cose in settimana». Intanto, dalla Spagna ribalza l'indiscrezione che vedrebbe il presidente Moratti pronto a investire 100 milioni di euro pur di assicurarsi il talento argentino Messi del Barcellona. Nel frattempo, Mancini si affida a Ibrahimovic e Crespo per scardinare la difesa del Palermo. Stankovic a rifinire, con Cambiasso, Vieira e Zanetti a centrocampo. In difesa, con Maicon e Grosso esterni, Materazzi e Samuel, anche se qualcuno vede ancora favorito Cordoba. Qualche dubbio in più per Guidolin che, per certo, sa solo che dovrà rinunciare a ben 5 elementi (Agliardi, Biava, Capuano, Di Michele e lo squalificato Simplicio). Barzagli, Zaccardo e Bovo davanti a Fontana, il centrocampo, dovrebbe esser composto da Cassani, Guana, Corini e Pisano. Poi Bresciano e Brienza, dietro l'unica punta Amauri. Questo in teoria lo schieramento iniziale, anche se Guidolin ancora sta ragionando sulla possibilità di giocarsi dal primo minuto le carte Diana e Caracciolo, per uno schieramento meno accorto, ma più incisivo in attacco. Indipendentemente dalle assenze, Mancini sembra nutrire un profondo rispetto per l'avversario di stasera. «Questo Palermo è capace di mettere in difficoltà qualsiasi avversario e, soprattutto, temibile da un punto di vista dell'entusiasmo. La squadra è valida in tutti i reparti. In attacco, con l'acquisto di Amauri, sono diventati pericolosissimi. Corini è un elemento fondamentale per il centrocampo. E poi ci sono due campioni del mondo come Barzagli e Zaccardo e un giocatore molto difficile da marcare come Bresciano». Inter favorita, ma l'ex Fontana non vuol sentir parlare di pareggio da firmare. «Questa partita voglio giocarmela, anche perché può accadere di tutto. Magari lunedì potrei anche pentirmi di quello che dico, ma in questo momento la penso così».