L'osservatorio

All'infortunio occorso a Matteo Ferrari, uno dei giallorossi più in forma e avviato a riscattare alla grande la sua prima, sfortunata stagione nella Capitale, si aggiunge l'indisponibilità di Alberto Aquilani, a sua volta destinato a tornare abile e arruolato non prima di due mesi. Senza voler spargere sale sulla ferita, grave e antica, della limitata dimensione dell'organico, si deve prendere atto che la Roma perde in un colpo solo il jolly della difesa e quello del centrocampo: due giocatori, cioè, che Spalletti può utilizzare con fiducia e profitto in ogni ruolo dei rispettivi reparti. Tutto questo quando i romani, alle prese con un calendario non soltanto fitto di impegni, ma problematico anche per la difficoltà di dover affrontare fino al 23 dicembre quelle partite in notturna che fanno temere ulteriori possibili infortuni, si stanno giocando gran parte delle possibilità di aggancio al duo di testa. Poiché anche Faty è fuori uso e Martinez è un lungodegente con non immediate prospettive di recupero, Luciano Salletti deve fronteggiare l'ennesima emergenza. E per non farsi mancare nulla la Roma, che ai primi di dicembre dovrà giocarsi contro il Valencia l'approdo, quasi storico, all'eliminatoria diretta di Champions League, mercoledì avrà anche il fastidio supplementare di quella inutile e avvilente Coppa Italia: da affrontare, con tutta probabilità, con massiccio ricorso a quel turnover che Spalletti rimpiange di non avere utilizzato nella sciagurata serata di Donetsk. Già, ma il turnover di ampie dimesioni è possibile soltanto con un organico meno ridotto all'osso rispetto a quello del quale la Roma attualmente dispone. Insomma, se l'Inter piange sulla temporanea rinuncia di Cruz e Dacourt, già panchinaro romanista, è difficile dimenticare che in estate a Milano, sponda nerazzurra, erano approdati, per parlare di un solo reparto, canarini del calibro di Ibrahimovic e Crespo. E che tornerà Cambiasso, fondamentale. Queste le premesse di una tappa basilare del campionato, nella giornata che vede le prime della classe scornarsi alla Favorita di Palermo offrendo dunque all'unica inseguitrice l'opportunità di limare il gap. Nella stagione scorsa, proprio dal largo pari di Marassi era partita la striscia miracolosa della Roma che avrebbe prodotto il record di vittorie. La Samp non è la stessa di due stagioni fa, quando era ospite stabile della parte nobile della classifica. Quest'anno ha offerto tuttavia qualche incoraggiante accenno di ripresa: modificando magari la sua tendenza di allora, quando le erano più congeniali le trasferte, mentre adesso sta facendo molto bene in casa. Lasciato a Roma Tonetto, rimaneggiata un po' la difesa esterna, la Roma non avrà vita facile nel suo tentativo di cancellare la grigia parentesi di Coppa. Deve sperare di saltare senza danni questo ostacolo impegnativo, deve soprattutto sperare di non dover pagare altri tributi alla sfortuna, già così poco a buon mercato. Ma talvolta il difficile non è impossibile.