Oggi gli arbitri eleggono il nuovo presidente, addio polemico del commissario
Oggi l'associazione delle "giacchette nere" torna alla normalità eleggendo il successore di Tullio Lanese (Gussoni favorito su Nicchi) e il commissario saluta, non senza prima essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa. E poi non proprio di addio si tratta, visto che Agnolin continuerà a occuparsi di arbitri, di quelli giovani da allevare, forgiare e svezzare sul campo. Sono questi i termini usati dall'ex fischietto per indicare la strada con cui uscire dal pantano del calcio-scandalo. Più preparazione tecnica, più contatti tra strutture periferiche e territorio, più coinvolgimento delle famiglie e delle scuole per stimolare e favorire chi ha il pallino del fischietto pallonaro. «Qualcuno ha detto che lascio dietro di me solo rovine aggiunte a rovine - ha sottolineato ironicamente Agnolin - io invece ritengo di aver posato un importante mattone per la ricostruzione della casa degli arbitri. Il fatto è che l'errore domenicale di un nostro iscritto in serie A cancella il lavoro di una settimana a livello di base. Di un fallo di mano non visto parlano tutti, dei problemi e delle prospettive di una categoria importa ben poco. In cinque mesi abbiamo definito un codice etico, abbiamo incontrato per tre volte i consigli regionali e convocato due assemblee. Abbiamo elaborato 41 mila schede di valutazione dei giovani arbitri. In serie A abbiamo il 25% di esordienti. Errori possono starci anche perché molti sono arrivati sin lì senza esperienza e senza i necessari sostegni tecnici che ora l'Aia deve trovare il modo di mettere a disposizione degli iscritti. Magari utilizzando la tecnologia». Intanto da ieri sera è in corso di svolgimento a Bagni di Tivoli il congresso dell'associazione che dovrà dare all'Aia i nuovi vertici. L'ex designatore Cesare Gussoni e Marcello Nicchi i candidati rimasti in gara. Sul primo ieri è arrivata una sferzante dichiarazione di Massimo De Santis, l'unico arbitro condannato per Moggiopoli. «Gussoni? - afferma il fischietto di Tivoli - Sarebbe tornare indietro di dieci passi. Nicchi l'ho conosciuto bene, non mi dispiace. Se consideriamo che Gussoni è uscito dall'Aia nel '90...» Altra novità sul fronte arbitrale domenica all'Olimpico, dove tornerà a dirigere una gara di serie A Gianluca Paparesta da Bari, finito nella vicenda Moggi per il tragicomico episodio di Reggio Calabria dove l'allora direttore sportivo della Juventus lo rinchiuse dopo un arbitraggio giudicato "sfavorevole" ai bianconeri. La Corte federale ha cancellato gli undici mesi di sospensione e Paparesta è tornato a disposizione. Dopo due gare in B ora si riaffaccia nella massima serie.