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LECCE — Zdenek Zeman, alla guida del Lecce, si appresta a tornare a Torino, dove due anni fa subì una feroce contestazione.

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certo, capisco i tifosi che non vogliono sia mai toccata la loro squadra, ma c'è tanta gente che può giudicare e valutare serenamente i fatti». Dal boemo la sensazione che si è avuta alla vigilia di Juve-Lecce, è che voglia in qualche modo addolcire i toni della polemica ormai antica con la dirigenza bianconera. Che voglia girare pagina. Ma perché le cose nel frattempo sono cambiate, non perché è cambiato lui. E tanto per non smentire la sua vena polemica, soprattutto in materia di «questione morale», ieri se l'è presa con Roberto Mancini. Una battuta fugace su imbeccata di un giornalista, ma di quelle che lasciano il segno: che giudizio dà - gli è stato chiesto - sul presunto coinvolgimento dell'allenatore dell'Inter nelle irregolarità attribuite alla Gea, società che si occupava di procure di calciatori? «Io - è stata la risposta - lo sapevo dal primo giorno. Mi sembra strano che solo i giornali non lo sapessero». Intanto ci sono sviluppi legata alla frode sportiva nell'ambito dell'inchiesta-Gea. Questa l'ipotesi di reato dei pm della procura di Roma, Luca Palamara e Maria Cristina Palaia. L'indagine sul filone arbitrale potrebbe essere formalizzata a breve dai pm romani, e stralciata da quella della Gea, con l'iscrizione sul registro degli indagati dei nominativi di alcuni arbitri il cui ruolo sarebbe stato delineato da alcuni testimoni sentiti nei mesi scorsi a piazzale Clodio. Tra questi l'ex ad del Venezia, Franco Dal Cin, Aldo Spinelli, attuale presidente del Genoa. L'inchiesta sul filone arbitrale a Roma trovò nuova linfa dall'indagine sulla frode sportiva dei pm di Napoli, Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice. L'inchiesta, sulla combriccola romana, probabilmente legata alla Gea, secondo una accorso tra le due procure, è rimasta di competenza degli uffici giudiziari romani. Ieri sera Borrelli si è recato in Procura per parlare con i pm romani.

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