di FABRIZIO FABBRI L'AMERICA comincia a conoscere i giochi di prestigio del Mago.
Il fenomeno nato a Roma aveva messo insieme 15 punti in 27 minuti, cui aveva aggiunto 3 rimbalzi, 2 stoppate e un recupero. Sicuramente a dare una mano a Bargnani, che d'improvviso s'era ritrovato quasi a raddoppiare i suoi minuti in campo, erano state le pesanti parole pronunciate da Brian Colangelo, l'uomo che ha costruito i nuovi Phoenix Suns, capaci di diventare una delle franchigie di punta della Nba, e che è stato chiamato in Canada per ripetere il miracolo. Il dirigente, dalle chiare origini italiane, ha puntato forte su Bargnani e ha mandato un messaggio per nulla velato al tecnico dei Raptors, Sam Mitchell. «Valuteremo tutto quanto sarà possibile per dare l'opportunità a Bargnani di crescere. Per farlo però deve trovare l'approccio giusto per sfondare e questo potrà succedere solo se starà per molti minuti in campo. Se invece lo vedo restare seduto anche quando c'è da costruire qualcosa, e non solo vincere, allora rischiamo di perdere due volte». Detto e fatto. Così dopo la brillante prova di Salt Lake City Bargnani ha avuto spazi importanti anche nel ritorno a casa, dopo sei trasferte consecutive. I Raptors che confortati dal pubblico amico hanno così ripreso confidenza con la vittoria sbarazzandosi dei Cleveland Cavs di LeBron James con il punteggio di 95-87. Il Mago ha avuto di nuovo la possibilità di restare un bel po' di tempo sul parquet, 25', chiudendo con 8 punti (2/6 da 2, 1/2 da 3, 1/1 ai liberi) 5 rimbalzi, 2 assist e una stoppata. Insomma il ragazzo sta cominciando a prendere confidenza con il gioco della Nba, riuscendo soprattutto a gestire meglio i falli. «È stato uno dei problemi maggiori — ha detto Bargnani nel dopo partita — che ho incontrato nelle prime partite. Il metro d'arbitraggio è diverso da quello europeo». E per ovviare a questo problema, la gestione delle penalità individuali è diventato per Bargnani un fondamentale su cui lavorare come le partenze in palleggio o i movimenti spalle a canestro. «Mi fermo molto in palestra con lo staff di tecnici dei Raptors per capire la mentalità degli arbitri statunitensi. In questo cerco di aiutarmi anche con il video tape». Bargnani ha parlato anche dell'aumento del suo minutaggio. «È inutile nasconderlo, più gioco e più sono contento. Questo è l'unico modo per prendere confidenza con il campionato Nba». Poi è passato a parlare della squadra. Durante il ciclo di sei trasferte la nostra chimica è migliorata di partita in partita, anche se non siamo ancora riusciti a vincere lontano da Toronto. Sono anche stato accanto sul parquet accanto a Bosh e Garbajosa contemporaneamente. Questo ci consente di giocare con un quintetto molto fisico». Insomma, lo svezzamento del giovane talento capitolino sembra ormai indirizzato verso la strada giusta e tutto sembra ora passare nelle sue mani. Contro i Cavs non ha esitato a fronteggiare fisicamente uno dei grandi della Lega, LeBron James, che ha fatto così conoscenza con la sfrontatezza, tutta romana, del giocatore italiano. Insomma il messaggio è forte e chiaro: il Mago sta finalmente arrivando.