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di ALESSANDRO FUSCO MENTRE Berbizier combatte con i suoi uomini per il presente del rugby italiano, ...

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Per perseguire questo obiettivo è stata istituita presso il centro Coni di Tirrenia l'Accademia del rugby intitolata alla memoria di Ivan Francescato, tre-quarti centro della magnifica squadra guidata da George Coste che, a suon di risultati, si guadagnò il diritto nella seconda metà degli anni '90 a partecipare al Sei Nazioni. Memorabile una sua meta segnata alla Francia nella storica vittoria di Grenoble del marzo 1997. La vita di Ivan Francescato, 38 caps, 16 mete in azzurro e due partecipazioni alla Coppa del Mondo, si spezzò senza preavviso nella notte tra il 18 e il 19 gennaio 1999 per un attacco cardiaco quando aveva 32 anni. La federazione ha ufficialmente dedicato alla sua memoria l'Accademia per lo sviluppo dei migliori talenti under 19 con una toccante cerimonia alla presenza dei fratelli del campione azzurro, tutti giocatori di rugby. L'Accademia, operativa con il primo gruppo di 24 giocatori provenienti da tutta Italia da settembre, è una struttura che nasce sul modello di quelle già presenti nei paesi anglosassoni, australi e in Francia. La supervisione tecnica è stata affidata proprio a Gorge Coste che in Francia ha maturato grandi esperienze in strutture analoghe. I tecnici Guidi e Romagnoli si avvalgono della collaborazione di uno staff che copre ogni esigenza, arrivando a programmare anche l'alimentazione dei ragazzi che sono a disposizione dal lunedì mattina fino al venerdì pomeriggio, quando fanno ritorno alle società di appartenenza per giocare gli incontri di categoria. Il presidente Dondi è apparso soddisfatto di questo primo esperimento: «Partiamo in ritardo rispetto alle grandi potenze del rugby, ma seguiamo lo sviluppo che ci possiamo permettere - ha sottolineato - rispetto ai nostri budget. Finalmente colmiamo la lacuna che riguarda la formazione del rugbista nel passaggio dal rugby giovanile a quello professionistico. Molte cose sono da perfezionare ma è stato fatto un buon lavoro». I giocatori, che sono seguiti dal punto di vista scolastico ed universitario, hanno accettato di partecipare insieme con le famiglie e i club di appartenenza: «Chi è qui condivide la bontà del progetto e le società devono capire che questo è uno sforzo della federazione per alzare il livello, migliori giocatori uguale migliore livello del campionato e della nazionale».

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