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Milan ad Atene in cerca d'identità

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Il riferimento è chiaro: lo Spiros Louis sarà il teatro della finale di Champions League il prossimo 23 maggio e Ancelotti spera di tornarci e magari vincerci come fece il Milan di Capello il 18 maggio 1994. Più che una speranza quello delll'allenatore rossonero è un atto di fede perché il Milan di oggi non sembra poter puntare a tanto: «Dobbiamo ritrovare vittoria e serenità, ma non siamo in crisi». La parola d'ordine è non drammatizzare, lo spiega anche Galliani: «E' un momento così, siamo anche molto sfortunati. L'Europa è il nostro primo obiettivo, da sempre e in Europa vogliamo risollevarci». Meno fatalista Ancelotti non si appella alla cattiva sorte, ma con maggior realismo vuole chiudere i conti col girone di Champions e accaparrarsi il primo posto ma non sottovaluta l'Aek: «Sono cresciuti molto anche grazie all'innesto dell'ungherese Tozser e poi attenti al pubblico che sarà caldissimo». Ancelotti che ad Atene ha già perso con la Juve azzera il turnover e sceglie la miglior formazione compatibilmente con i tanti infortunati. Confermatissimo il nuovo modulo 4-2-3-1 e Ricardo Oliveira, secondo l'allenatore il più in forma: insieme a lui alle spalle di Inzaghi che ha vinto la concorrenza di Gilardino ci saranno Seedorf e Kakà. Fuori il francesino Gourcuff. «Ci vogliono giocatori di esperienza in questo momento»: suggerisce proprio Kakà. Scelte obbligate a centrocampo (Pirlo e Brocchi) e in difesa dove Jankulovski non è sicuro di recuperare dalla botta di Empoli. Se non ce la farà il ceko sarà dirottato a sinistra Bonera con Cafu sulla destra o in alternativa sarà lanciato il Primavera Antonelli. La gara sarà diretta dall'olandese Eric Braamhar. Capitolo mercato: sempre più lontano l'argentino Higuain (davanti ci sono Real Madrid e Inter), spunta il nome di Belletti per la fascia destra. Il Barcellona potrebbe infatti decidere di cedere in prestitoper i prossimi 6 mesi il brasiliano in possesso di passaporto comunitario.

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