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L'osservatorio

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I giallorossi non possono fermarsi sul più bello

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Molte attenuanti, nella sconfitta di Cagliari maturata nell'ultimo minuto regolamentare, prima su tutte l'inferiorità numerica per l'intera ripresa, dopo il rosso a Simplicio che aveva fermato una chiara occasione da gol, ma anche perché il sostanziale equilibrio prodotto dalla partita non avrebbe dovuto premiare né l'una né l'altra delle rivali. Oggi tocca all'Inter e alla Roma, festanti alla finestra, il diritto di replica: impegni di calendario non proibitivi, con l'inevitabile attenzione agli appuntamenti di Champions League, anche se le due avversarie, Reggina e Catania, vantano uno stato di forma invidiabile. La storia degli incontri ravvicinati tra Roma e Catania era cominciata più di mezzo secolo fa, nell'unica occasione in cui i romani furono costretti a giocare in Serie B: e a vincere il campionato, essendo disponibile una sola promozione. Due vittorie, in quella stagione, poi il resto dei confronti lo hanno diluito le frequenti cadute dei siciliani nelle serie inferiori, due in tutto le sconfitte della Roma, sempre in trasferta, a metà degli Anni Sessanta, la prima addirittura un mortificante 4-0 al Cibali. Nelle partite giocate in casa, invece, quasi sempre a largo punteggio le vittorie giallorosse, ma insomma i gol non sono mai mancati, tanto è vero che un pareggio è stato caratterizzato da un insolito 4-4. Adesso la sfida torna dopo ventidue anni, ma il Catania propone stavolta un confronto non del tutto impari, se la classifica significa qualche cosa. Ma non è soltanto la gratificante posizione, garantita da un inizio positivo oltre ogni previsione, a illustrare i meriti della neopromossa siciliana, che ha offerto puntualmente spettacolo piacevole e risorse tattiche che la dicono lunga sulla bravura del suo giovane tecnico. Paradossalmente, la squalifica per due turni del campo amico non ha penalizzato più di tanto i catanesi, che hanno in più circosatnze mostrato di esprimersi al meglio in trasferta. In ogni caso, e questo è senza dubbio un dato incoraggiante per Spalletti, il Catania di Marino è squadra che sa produrre gioco e dunque consente di far gioco anche agli occasionali rivali, quale che sia la loro levatura. Poiché la Roma sembra soffrire soprattutto le formazioni votate alla difesa a oltranza, le caratteristiche del Catania potrebbero esaltare la manovra dei giallorossi, nelle cui file un paio di assenze importanti non sembrano modificare oltre il lecito un gap tecnico che indirizza chiaramente il pronostico.

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