Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il Milan si ferma al palo

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Questo perché un Milan shockato da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite, non butta certo via un punticino che, chissà, potrebbe rivelarsi l'alba di una nuova era. Non va giù, però, all'entourage rossonero che la sfortuna faccia capolino ogni volta, indipendentemente dall'avversario: ieri, altri due legni e un salvataggio sulla linea con Oliveira sempre protagonista. È invece curioso che in questa stagione, ogni volta che il Milan sente profumo di Toscana, esce lo 0-0. Un suggerimento per gli scommettitori in vista della gara contro la Fiorentina. Ieri, Carlo Ancelotti, per far fronte al problema dei troppi gol subiti (ben otto nelle ultime tre sconfitte), schiera una difesa senza dubbio d'esperienza che però, stando ai numeri, 143 anni in quattro, potrebbe posare per il Museo delle Cere. Sfogliando le pagine della storia rossonera, si scopre infatti che mai la somma degli anni dei componenti del reparto arretrato è stata così alta. In Toscana, non solo… difesa d'altri tempi, ma anche variazione di modulo con tanto di passaggio al 4-2-3-1 dove Gilardino è supportato dal trittico Seedorf, Kakà, Oliveira. Per i padroni di casa, invece, stessa formazione di Ascoli: Cagni, dunque, sposa il motto «squadra che vince non si cambia». Tuffandoci adesso nel match del Castellani, si nota che il Milan vuole subito riscattare le ultime deludenti prestazioni con una partenza determinata: nei primi sette minuti due conclusioni dello scatenato Brocchi fanno venire i brividi alla curva empolese. Nuovi brividi intorno al 16' quando un tiro mancino di Oliveira va a schiantarsi sulla traversa. Lo sfortunato attaccante rossonero, dopo il secondo legno consecutivo in altrettante partite(ricordate Milan-Roma di sabato scorso?), ci riprova subito ma la sua incornata viene stoppata sulla linea di porta da Lucchini. L'Empoli rimane stordito dalla grinta del Diavolo e si affaccia per la prima volta dalle parti di Dida al 25', grazie a un bel contropiede concluso però in maniera ininfluente da Matteini. Questo episodio trasmette fiducia ai padroni di casa che cominciano a tessere una ragnatela perfetta, ottima nell'imbrigliare il centrocampo e l'attacco della squadra rossonera. Che, nel finale del primo tempo, torna a farsi pericolosa ma ancora una volta la cattiva sorte accompagna Oliveira: stavolta, il brasiliano passa dalla traversa al palo. La ripresa si apre con lo stesso leit motiv di inizio gara: Milan in avanti alla ricerca della vittoria perduta. Ci prova Kakà al 47', Balli si fa trovare pronto. Il gol non arriva e dunque, al 58', il tecnico di Reggiolo tenta la carta Inzaghi al posto di un esistente quanto evanescente Gilardino. Poco dopo l'ingresso si Superpippo, gli ospiti rischiano grosso sulla velenosa conclusione rasoterra di Buscè che chiama Dida ad un difficile intervento. A questo punto, il ritmo della sfida rallenta decisamente con le occasioni da gol che vanno in letargo a discapito dello spettacolo. Per vivere nuovamente un'emozione bisogna aspettare il 45' quando un tiro di Costacurta(?) rischia di far tornare il Milan alla tanto attesa vittoria. Ma non è ancora tempo di tornare a sorridere in campionato. Martedì, però, potrebbe arrivare la prima soddisfazione stagionale con il passaggio del turno in Champions: ad Atene, contro l'Aek, basterà un pari per accedere agli ottavi. Le vacche magre ricominceranno a mangiare?

Dai blog