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di DOMENICO LATAGLIATA QUALCUNO adesso dirà che Deschamps rischia di tirarsi addosso la sfortuna: «Ogni ...

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Il vecchio gioco dei numeri e delle statistiche, insomma. Fatto sta che ieri, contro il piccolo AlbinoLeffe di un vecchio cuore Toro come Emiliano Mondonico (squalificato e per questo in tribuna), la Juventus è andata vicina al primo ko stagionale dovendo inseguire i lombardi e per di più in inferiorità numerica: alla fine ne è uscito un 1-1 (vantaggio dei padroni di casa con Joelson su rigore, pareggio bianconero con Palladino) che in casa bianconera può anche essere accolto con un mezzo sorriso. Del resto, non è che la classifica si sia molto complicata: tanto vale allora accettare senza fare drammi il terzo pareggio (sempre con l'identico punteggio) arrivato fuori casa dopo quelli di Rimini e Napoli. Da ostica che si sapeva, la trasferta di Bergamo ha rischiato quindi di rivelarsi indigesta. Con Buffon, protagonista in settimana della telenovela Pallone d'Oro (che finirà a Cannavaro: ormai lo sanno anche i sassi), finito negli spogliatoi prima del tempo per avere commesso un fallo da rigore su Garlini, resosi necessario dopo uno dei (non pochi) buchi presi da Boumsong e Chiellini: erano passati poco più di venti minuti dall'inizio del match e da quel momento in poi, oltre a essere passata in svantaggio dopo la trasformazione dagli undici metri del brasiliano Joelson, la Signora ha anche dovuto giocare in dieci contro undici. Un po' nervosi e da quel momento in poi senza Bojinov (al bulgaro non ne va dritta una: erano settimane che aspettava il suo momento e, quando gli si è presentata l'opportunità di giocare novanta minuti filati, ci si è messo di mezzo Buffon a obbligare Deschamps a un cambio tattico), i bianconeri hanno cominciato ad assediare Acerbis. Nedved e Camoranesi si sono avvicinati a Palladino, unica punta vera, e il tema della partita era a quel punto scritto. Per raggiungere il pareggio si è dovuta però attendere la ripresa, quando proprio Palladino ha sfruttato un palla vagante in mezzo all'area dopo una percussione di Balzaretti sulla sinistra. Chi a quel punto si aspettava un AlbinoLeffe pronto a crollare è però rimasto deluso: Cellini e Gori, entrati nel secondo tempo, hanno fatto venire il mal di testa in più di un'occasione a Chiellini & C., mentre dall'altro lato si continuavano ad ammirare la volontà di Nedved e l'intraprendenza di Palladino. Non che le occasioni da rete fioccassero, ma il match si manteneva aperto fino alla fine. Con il pubblico di casa che avrebbe teoricamente dovuto tifare AlbinoLeffe e che invece era quasi tutto dalla parte della Signora del calcio italiano. Una Signora che però non è più riuscita a buttare la palla in rete e che adesso spera di recuperare qualcuno dei suoi illustri infortunati. Per rivedere però in campo Del Piero, Trezeguet e Zalayeta occorreranno ancora almeno quindici-venti giorni, mentre dovrebbe essere più vicino il rientro di Marchionni e Giannichedda. Il campionato di serie B ringrazia: senza qualcuno dei suoi «mostri», la Juve potrebbe anche perdere qualche punto qua e là.

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