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I pm interrogano Di Canio

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Questa, la lettera arrivata direttamente dal carcere di Regina Coeli: «Toffolo, Arcivieri e Alviti comunicano che in data 15 novembre, è stato sospeso lo sciopero della fame intrapreso lo scorso 30 ottobre, perché esso non vuole rappresentare per qualcuno una sorta di ricatto morale». Intervenuti nella mattinata nella sede degli Irriducibili, anche alcuni esponenti parlamentari. «La lettera - ha dichiarato l'onorevole Bonfiglio di An - è un grande atto di maturità che richiama noi politici alla massima responsabilità». Presenti all'incontro anche i deputati Cento (Verdi), D'Elia (Rnp) e l'assessore Cochi (An). In serata sono uscite le motivazioni del ricorso bocciato dal Tribunale del Riesame. Non sono stati concessi i «domiciliari» perché secondo gli inquirenti «non era passione calcistica ma la loro indole violenta aveva lo scopo di estremettere Lotito dalla società a ogni costo». Contestualmente, Di Canio ed Elisabetta Cragnotti venivano ascoltati dalla procura di Roma ell'ambito dell'inchiesta sulle presunte minacce al presidente Lotito e sul presunto aggiotaggio. Secondo indiscrezioni, a Di Canio sarebbero stati chiesti dettagli sulla contestazione che il gruppo Irriducibilì attuò a Norcia, durante il ritiro precampionato. Contestazione che coinvolse in particolare Delio Rossi e Ballotta, definito dall'attuale attaccante della Cisco «Corvo di Lotito». Intanto il club attende per oggi una risposta dalla Consob sul discorso relativo all'Opa. M. Bai.

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