In Eurolega la squadra di Repesa cade solo nell'ultimo quarto ad Atene
Non basta un grande Bodiroga per superare il Panathinaikos
Uscita a testa bassa per la quinta volta consecutiva, tra campionato ed Eurolega, superata 87-71 da un Panathinaikos Atene che ha dovuto dare il massimo, e un po' di più, per domare una squadra capace di giocare per quasi tutto l'incontro alla pari con i greci. Che ringraziano alcune scellerate scelte di un Ilievski sempre più simile a Penelope nel tessere e disfare, l'ennesima serata orripilante di un Hawkins che comincia a diventare un caso, quanto le percentuali ai liberi (9/14), spesso zavorra per una squadra che comunque fatica a vedere con continuità il canestro. Questa volta, rispetto alle ultime uscite, Repesa ha cambiato qualcosina nel reparto dei lunghi mandando sul parquet, accanto all'ormai titolare inamovibile Askrabic, il greco Mavrokefalidis. Che un po' per l'emozione, un pò per un arbitraggio al limite del fiscale, in un amen è andato a rimettersi seduto in panca dopo aver raggiunto tre falli personali. Il primo strappo lo ha tentato il Panathinaikos che ha rotto l'equilibrio iniziale allungando sul +7, 17-10, grazie a Tsartsaritis e Hatsivrettas. Ma chi s'aspettava la cavalcata dei padroni di casa ha invece osservato una Lottomatica vigorosa, stretta attorno a una fastidiosissima difesa a zona e al fenomenale talento di Dejan Bodiroga, che ha ricevuto un'ovazione ricambiata con lacrime dai suoi ex tifosi. Il serbo ha messo su, in 20', un campionario di giocate che lo confermano tuttora il migliore, al di là dei bizzarri pensieri di qualcuno. Punti insaccati in ogni modo, assist, uno dei quali più simile a una gemma, sprecato da Ilievski e una presenza confortante che ha dato fiducia a tutti. Così Repesa ha trovato qualcosa anche dall'altro greco, Marmarinos, punti da Ilievski, seppur in un'alternanza che fa sempre trattenere il fiato ad ogni sua giocata ed un allungo, sostenuto dalla zona, che ha addirittura regalato un +9 insperato (21-30 al 2'50" del secondo quarto). Peccato che in questo quadro David Hawkins abbia continuato a litigare con il ferro. La sua pochezza offensiva ha così zavorrato Roma che ha visto il Pana avvicinarsi ed operare il sorpasso sulla sirena di metà gara con la tripla di Siskauskas per il 37-36. Uscita dagli spogliatoi Atene deve aver fatto tesoro degli urlacci di Obradovic e grazie a Siskauskas ha scavato di nuovo un fossato, volando sul + 9 (54-45). Ma, nonostante Bodiroga raddoppiato in ogni dove, Roma ha trovato la forza per rialzare la testa. Ilievski ha dato punti importanti, così come Garri ed il redivivo Righetti, che, la cosa ormai è lampante, può dare, ora, più di quanto non faccia Hawkins. Proprio il riminese ha insaccato la tripla del -3, 61-58 che ha dato ancora fiato alla speranza virtussina. Spenta però da colpe proprie, come quando prima Ilievski, sul 66-60, e poi Hawkins, sul 74-69, hanno regalato agli avversari palloni pesantissimi. Peccato, perché poi nel finale il punteggio s'è vestito di un ingiusto connotato. Ma finalmente la luce alla fine del tunnel sembra vicina. Ed oggi dovrebbe essere il giorno dell'ufficializzazione di Mire Chatman. Potrebbe presto iniziare per la Virtus una nuova vita.