L'osservatorio
Francesco da applausi Ora si può sognare
E l'impresa della Roma, che sale a un punto dalla vetta in attesa della domenica degli altri, coincide con una delle partite più sofferte per la formazione di Spaslletti. Merito ulteriore, perché di fronte c'era un grande Milan, all'altezza della sua quotazione. Forse era arrivato troppo presto il gol di Totti, numero uno in campo senza riserve: aggiungeteci la rabbia e l'orgoglio dei rossoneri, insomma si è dovuto attendere il pareggio di Brocchi perché la partita, comunque sempre spettacolare, riacquistasse l'equilibrio che le previsioni dettavano. Ma il capitano non aveva esaurito la sua recita da protagonista e nel finale è stato ancora lui a decidere, facendo dimenticare tutti i disagi della serata, i passaggi a vuoto di Mancini, Pizarro, Perrotta, solitamente fondamentali. Ma nell'ultima mezz'ora era tornato a salire in cattedra un De Rossi fantastico e soprattutto l'ingresso di Aquilani aveva dato una nuova dimensione alla partita: non soltanto per gli equlibri ritrovati, ma anche per grandi giocate individuali, come quella che ha innescato l'azione, splendida, del gol risolutivo. Sfatato un antico tabù, si può guardare avanti con fiducia, ma deve confortare soprattutto la consapevolezza di saper offrire, su qualsiasi palcoscenico, uno spettacolo calcistico di alto livello: ieri sera con minore continuità, ma bisogna sottolineare come gli avversari fossero realmente all'altezza del loro nome e della loro tradizione. Una serata da applausi per tutti, senza riserve. Per il duo di testa, stranamente obbligato alla vigilia a tifare per quella che era ritenuta la seconda forza del campionato, cioè il Milan, una domenica in apparenza non terribile. In viaggio l'Inter: al Tardini troverà una squadra in buona salute, ma costretta a fare i conti con i limiti di esperienza dei suoi giovani interpreti. Il Parma in casa ha perduto tre partite su cinque, quante ne ha vinte l'Inter che resta finora la sola squadra imbattuta della Serie A e che pretende dunque il pronostico. Il Palermo è di scena ancora al Renzo Barbera dopo avere superato domenica scorsa la Samp, stavolta l'ospite è il Torino di Zaccheroni che molto ha sofferto l'avvio di stagione, soprattutto per l'improvvisazione imposta al nuovo tecnico, solito invece a programmare a lunga scadenza. Con il migliore attacco, ma con la terza peggiore difesa del torneo, il Palermo merita comunque la preferenza, con lo stimolo della più nobile classifica della sua storia.