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TORINO — «Bene così, ragazzi».

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Ragazzi fatti in casa come Paro, Marchisio e De Ceglie che ieri sera al San Paolo, davanti a 63 mila spettatori, hanno dimostrato di poter sostituire alla grande i campioni fuggiti in estate. «Siamo fortunati ad avere dei giocatori così bravi», afferma capitan Del Piero complimentandosi con i giovani compagni sul suo sito Internet. «Di fronte al caloroso pubblico napoletano - sottolinea - non si sono lasciati sfuggire l'occasione di mettersi in mostra». In mezzo al mare dei guai causati da Moggi e compagnia bella, dunque, non tutto è da buttare via. Nei giorni scorsi l'attuale presidente, Giovanni Cobolli Gigli, aveva promosso il nuovo centro di allenamento. La sfida di lunedì sera ha portato sugli scudi anche il grande lavoro svolto a livello giovanile. Che lo scorso anno, per altro, ha assicurato alla Vecchia Signora lo scudetto Primavera e il titolo nella categoria Allievi Nazionali. Marchisio e De Ceglie, due degli "enfant prodige" mandati in campo da Deschamps contro il Napoli, sono stati protagonisti di queste vittorie. E Paro, che rimarrà negli annali della storia bianconera per aver segnato contro il Rimini il primo gol della Juventus in serie B, guida il centrocampo con sempre maggiore autorità. Tra i tanti effetti di Calciopoli, insomma, c'è anche quello (assolutamente positivo) di aver permesso alla Juventus di scoprire i suoi preziosi giovani. Giocatori che senza la retrocessione non avrebbero avuto lo spazio necessario per mettersi in mostra. I titolari assenti in Campania possono quindi recuperare dai loro infortuni senza forzare i tempi.

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