Dopo le proteste di Galliani e Ancelotti

Le «giacchette nere» (e gialle fosforescenti) continuano a essere accusate di errori, prima di tutto sul piano organizzativo visto che la fase del commissariamento sta finendo. Ieri, mentre Gianluca Paparesta incassava i complimenti del suo concittadino Antonio Matarrese, il designatore Stefano Tedeschi avrà sicuramente sentito Tiziano Pieri, l'ultimo ad essere finito «nel mirino», l'uomo le cui decisioni in Atalanta-Milan hanno scatenato le proteste, e anche le denunce, del club rossonero. Pieri, che si è rivisto in televisione, non può non aver notato rivissuto con amarezza alcuni suoi errori. Ma il problema, di Pieri ma non solo, è che gli arbitri recepiscono direttive non sempre univoche: un caso esemplare è quello della «tolleranza zero» che ha prodotto un mare di ammonizioni nelle prime giornate. Poi l'imput s'è trasformato in necessità di prevenzione però e questo ai direttori di gara e ai loro collaboratori può avere provocato qualche confusione, con conseguenti errori, compresi quelli che hanno fatto gridare al complotto il Milan, proprio nei giorni in cui in un altro sport come il rugby, nemmeno il capitano potrà più rivolgersi all'arbitro per fargli notare che sta sbagliando. Al designatore Tedeschi che certamente non ha mai avuto rapporti con i cosiddetti poteri forti, non tutti attribuiscono l'autorevolezza che meriterebbe. Le riunione tecniche, secondo alcuni, non sono più approfondite come un tempo. Intanto le accuse del Milan hanno scatenato una serie di reazioni, da quella del presidente del Palermo, Zamparini, secondo il quale «gli angeli sono scesi sulla terra e ritornati comuni mortali: il Milan si lamenta come noi negli anni passati». Più pratico il commento dell'ex sottosegretario Mario Pescante. «Se gli attaccanti del Milan avessero segnato di più, la storia del complotto sarebbe venuta meno». Identica teoria da parte del senatore a vita Giulio Andreotti: «Il Milan parla di complotto? Forse dovrebbero fare una riflessione sulle due punte...». Probabilmente più che di un disegno anti-Milan si tratta proprio di questo: se Gilardino, Inzaghi ed Oliveira ritrovassero la via della porta, si capirebbe meglio che in questo campionato gli arbitri stanno sbagliando più per confusione propria che per volontà di colpire qualcuno.