Biancocelesti alla ricerca del gioco
E poi ancora, dieci gol all'attivo, di cui quattro realizzati in una sola gara (a Torino). I numeri non mentono, la Lazio è ancora alla ricerca dell'identità perduta. Con un corollario fatto di nervosismo neanche troppo latente e uno spogliatoio immalinconito. Il beffardo 1-1 di Empoli è solo l'ultimo anello di una catena di prestazioni al di sotto delle aspettative generali. Il fendente di Vannucchi ha aperto discussioni sul gioco che non decolla. Rocchi lamenta scarsa assistenza, quasi un messaggio nostalgico indirizzato a Liverani, Dabo e Di Canio. «Così farò fatica ad andare in doppia cifra», ha sottolineato a caldo il bomber veneziano, intristito dalla sostituzione con il rientrante Makinwa e dai rifornimenti che latitano. Rossi terrà a rapporto i suoi oggi, alla ripresa degli allenamenti puntando sulla distrazione dei suoi nel momento topico della gara. Le attenuanti non mancano, dal centrocampo ridisegnato praticamente di volta in volta, alle assenze pesanti (su tutte Behrami), passando per l'aspetto anagrafico dei nuovi arrivati. La squadra però fatica a esprimersi, dà la sensazione di patire la mancanza di personalità e di avere meno qualità e soluzioni quando si tratta di offendere rispetto alla versione scintillante della passata stagione. Rossi è fiducioso, ha riabbracciato Pandev e spera di invertire il trend quando la brillantezza asseconderà i propositi tattici e soprattutto quando i nuovi innesti avranno assimilato lo spartito e «capito» i compagni. Le statistiche dicono che la Lazio, per spiccare il volo, dovrà cambiare marcia all'Olimpico: su quattro apparizioni casalinghe è arrivata una sola vittoria (contro l'Atalanta, gol di Siviglia). Tutto ruota intorno a Ledesma, che domenica tornerà in cabina di regia. Ieri il regista ha ricevuto l'incoraggiamento di Liverani. «Consigli? Credo che debba isolarsi dalle situazioni extra campo, ha la fiducia di tutti. È un giocatore importante per la Lazio e ha tutto il tempo per dimostrare il suo valore. Lui deve credere nelle sue potenzialità e sono certo che farà bene, perché ha la fiducia del tecnico», ha esclamato dai microfoni di RadioIncontro ribadendo i motivi che l'hanno spinto ad accettare la corte della Fiorentina. «Con la proprietà biancoceleste c'era differenza di vedute, comunque conservo un bel ricordo della Lazio, ho vissuto i cinque anni più importanti della carriera a Roma e ho tanti amici». Uno di loro, Luciano Zauri, discuterà il rinnovo fino al 2011 proprio in queste ore: il club sembra pronto a fare uno sforzo e a concedersi una deroga sui 500 mila euro di tetto fisso. Il giocatore tratta dagli 800 fino al milione all'anno, si cerca un compromesso. Intanto Mutarelli è tornato, dalle colonne del sito ufficiale, sull'episodio che ha portato al rosso di Gasparetto respingendo ogni ipotesi di simulazione. «Domenica sera, nel rivedere in moviola il fallo che ho subito verso la fine della partita di Empoli, alcuni commentatori e moviolisti, nonché l'allenatore dell'Empoli Luigi Cagni, hanno avanzato il dubbio di una mia simulazione che avrebbe indotto l'arbitro Brighi in errore. Effettivamente, riguardando l'azione, sembra che Gasparetto non mi abbia toccato, ma io mi sento di poter garantire che la simulazione non fa parte del mio abito mentale di calciatore onesto e corretto. Ribadisco che durante la corsa sono stato toccato».