di SIMONE PIERETTI AGNOLIN aveva immaginato di certo un congedo più tranquillo, ma ...
La deposizione dell'arbitro Trefoloni rilasciata agli inquirenti della procura di Napoli non è mai arrivata sul tavolo dell'Ufficio Indagini della Figc. Dichiarazioni importanti quelle del direttore di gara della sezione arbitrale di Siena che, davanti ai carabinieri, aveva evidenziato il ruolo dell'ex designatore Bergamo e della sua assistente Maria Grazia Fazi, affermando che «svolgevano un'attività volta a determinare negli arbitri sudditanza psicologica», il che poi si sarebbe poi tradotto in campo con una «gestione delle partite in linea». Il procuratore federale Palazzi non ha mai avuto modo di ricevere la deposizione dell'arbitro che, nonostante tutto, continua ad arbitrare sia in campo nazionale che internazionale. Ieri Trefoloni era a Sofia dove oggi dirigerà la sfida di Champions League Levsky Sofia-Werder Brema. «Su queste indiscrezioni c'è qualcosa che non riusciamo a capire - ha dichiarato Agnolin - la procura federale non è mai stata informata. Per l'Aia non c'è alcun caso Trefoloni» si è affrettato a dire l'ex fischietto di Bassano del Grappa. Il suo mandato come commissario terminerà oggi, l'inchiesta andrà avanti. Ma Trefoloni è già stato assolto dalla giustizia sportiva, e quindi non potrà più essere processato. Al massimo potrebbe rischiare qualche provvedimento da parte della magistratura ordinaria. Ieri intanto la Camera di Conciliazione del Coni ha respinto l'istanza dell'ex presidente degli arbitri Tullio Lanese e del Brescia Calcio. Dal quartier generale della Fiorentina tutto tace: Della Valle studia un ricorso al Tar ma, violando la clausola compromissoria correrebbe il rischio di scontrarsi anche con l'Uefa.