L'osservatorio

Si parla del Milan, è chiaro, che era stato gratificato al punto di poter giocare la Champions League quando un diverso e più attendibile metro di giudizio lo avrebbe portato, se non alla retrocessione diretta in Serie B, in una posizione che avrebbe significato correre per la salvezza, piuttosto che per i vertici della classifica. Naturalmente chi ha seguito con indignazione la vicenda relativa alla Juventus non potrà essere del tutto soddisfatto, e si parla logicamente del popolo del calcio non legato alla squadra più seguita d'Italia e presumibilmente stanco dei privilegi che avevano propiziato tanti trionfi ammantati di sospetti. Dopo avere evitato la Serie C, per ragioni legate soprattutto alle difficoltà logistiche che una simile ipotesi avrebbe prodotto, la Juve ha modificato il suo atteggiamento, prima quasi sottomesso e cosciente delle malefatte perpetrate dai suoi dirigenti più in vista, poi via via volto a recuperare quell'arroganza che ha da sempre costituito la prerogativa dell'immagine bianconera. Stranamente, ma fino a che punto? Questo cambio di rotta è avvenuto in contemporanea con la scelta dei nuovi vertici della Lega, una scelta fin troppo chiara nell'indicare un ritorno al passato. Otto punti di abbuono, del resto, significano soltanto che la strada verso il recupero della Serie A sarà più agevole, ma nessuno dubita che l'obiettivo sarebbe stato ugualmente centrato. Un riconoscimento significativo ha ottenuto la Lazio, la squadra forse più severamente castigata dalle sentenze sportive in relazione a quanto le era stato addebitato, leggerezze dettate dalla paura più che veri e propri tentativi di illecito. Recupera qualcosa, ma in modo nettamente inferiore rispetto alle attese e agli auspici, e nonostante le ricorrenti minacce di Della Valle di rivolgersi a quel Tar che in passato, per debolezza dei dirigenti federali, aveva provocato autentici sconquassi, primo su tutti la dilatazione dei due campionati più importanti. Di questa giornata, comunque, resta un solo segno realmente positivo, cioè lo sconto negato al Milan, che aveva anche avuto la faccia di bronzo di chiederlo, questo abbuono, dopo avere pagato soltanto in minima misura rispetto alle responsabilità accertate. Non è molto, ma dopo le previsioni della vigilia è già un piccolo passo: e l'Inter, stasera, sarà più serena.