L'Atalanta rimonta

Il Cagliari spreca un'occasione d'oro

I nerazzurri bergamaschi non riescono, dunque, a bissare il successo ottenuto contro la Samp e devono spartire la posta con il Cagliari di Giampaolo, che a Bergamo ottiene il sesto pari in otto turni di campionato dopo essersi trovato in vantaggio per 3-1. Costretto a rinunciare all'acciaccato Zampagna, Colantuono affida in avvio a Ventola il ruolo di prima punta, confermando Doni trequartista e sostituendo a destra lo squalificato Ariatti con Ferreira Pinto. Alla ricerca di una vittoria che al Cagliari manca da aprile, Giampaolo opta invece per il tridente, affiancando a Esposito e Suazo l'ex bergamasco Antonino D'Agostino in sostituzione dell'influenzato Langella. A rendere scoppiettante la sfida di Bergamo fin dalle prime schermaglie, tuttavia, non sono gli attaccanti ma due difensori, Loria e Bianco. L'atalantino apre le danze al 3', siglando il classico gol dell'ex con una precisa incornata su punizione di Bernardini dalla destra. La situazione di vantaggio interno non dura tuttavia che tre minuti, perché al 6' Bianco riporta il punteggio in equilibrio con un puntuale inserimento aereo su calcio piazzato di Budel. Dopo aver rischiato al 21' sul pallonetto di Ventola, al 30' il Cagliari piazza il colpo del sorpasso con D'Agostino, che trova contro la sua ex squadra il primo sigillo in A con uno splendido volo d'angelo su palla crossata morbida dalla destra da Pisano. Al 9' della ripresa il Cagliari sembra chiudere i giochi con Suazo, che cala il tris trasformando di piatto destro un penalty concesso per trattenuta di Talamonti sullo sgusciante D'Agostino. L'Atalanta al 13' riapre però la partita con Ventola, che ribadisce in rete di testa un pallone spedito sulla traversa da Pisano nel tentativo di anticipare Bombardini. Al 24' l'insperata rimonta bergamasca si concretizza grazie a Doni, che riscatta una scialba prestazione battendo Chimenti di testa su corner da sinistra e, regalandosi la quarta rete in campionato, consente così all'Atalanta di mantenere l'imbattibilità tra le mura amiche.