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di FEDERICO BERNARDI VERONA — Torna alla vittoria il Milan in campionato dopo quattro partite e proprio ...

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Non sarà ancora il Milan fragole e champagne che tutti aspettano ma è una squadra che, passo dopo passo, acquista gioco e determinazione. A Verona si è visto un undici abbastanza frizzante soprattutto nel primo tempo trascinato dal solito Kakà, in attesa ancora degli acuti di Oliveira e Gilardino. Chissà se le notizie che arriveranno domani dall'arbitrato non portino una ventata d'ossigeno positiva per la stagione del Diavolo. Sia Galliani che l'avvocato Cantamessa sono fiduciosi: vedremo. Certo è che qualche punto in più darebbe molta energia. Un'energia che non manca mai ad Ancelotti che , ieri, ha fatto intelligentemente un po' di turnover perché, come detto, ha davanti a sé impegni importantissimi. Infatti, rossoneri senza Nesta, Cafu, Gattuso e Inzaghi rimpiazzati da Bonera, Simic, Brocchi e Oliveira. Proprio il brasiliano forma il "tandem degli attesi" con Gilardino. Del Neri risponde con una sorta di 4 - 1 - 4 - 1 in cui spiccano le sorprese Giunti e Kosowski al posto degli annunciati Zanchetta e Semioli. Lasciando adesso da parte moduli e schieramenti, il match del Bentegodi vede un Milan pericoloso già al primo minuto con Kakà che, servito alla grande da Gilardino, scalda le mani a Sicignano. Ci prova anche lo stesso Gila poco dopo con un destro da fuori bello ma impreciso. La gara si addormenta leggermente fino al 20', quando Seedorf colpisce il terzo palo in tre giorni per il Diavolo: dopo il doppio legno di domenica scorsa, infatti, stessa sorte per la punizione calciata dall'olandese. A seguire, altra grossa opportunità per la squadra di Ancelotti ma Bonera trova sulla propria strada un attento Sicignano. E quando il portiere gialloblu viene superato, ci pensa per lui D'Anna, con un intervento difensivo strepitoso su Kakà. Ma nessuno può nulla al 30' sulla sventola porfirogenica di Jankulovski che porta in vantaggio un buon Milan. Per l'esterno ceco, secondo centro in campionato. Dopo la rete rossonera, non accade più nulla di particolarmente rilevante se non un leggero risveglio del Chievo che non crea comunque grossi problemi a Kaladze e company che chiudono quindi meritatamente in vantaggio il primo tempo. Meritatamente anche perché Oliveira, proprio allo scadere, manca di un soffio il raddoppio. Per dare una scossa ai suoi, Del Neri propone quindi un doppio cambio ad inizio ripresa: fuori i deludenti Giunti e Kosowski, dentro Tiribocchi e Semioli. Nessuna rivoluzione di pedine, invece, per Ancelotti giustamente soddisfatto del gioco espresso dall'undici milanista nella prima frazione. Si ricomincia, dunque, con una squadra rimescolata contro una confermata. Partono forte i gialloblu che, al 53', mettono un po'in crisi i rossoneri con un colpo di testa di Semioli su bel suggerimento di Lanna. Proprio il nuovo atteggiamento del Chievo costringe Ancelotti al 60' alla prima sostituzione: esce un Bonera in sofferenza nei face to face con Semioli, entra Nesta con conseguente spostamento di Simic sull'out di destra. Al 63' accade di tutto: prima, i padroni di casa sfiorano il pari con Tiribocchi ma Dida è super, poi, su ribaltamento della stessa azione, anche Sicignano non è da meno su Oliveira mentre Gilardino è da mani nei capelli sulla respinta del portiere gialloblu. Quindi, sia pareggio che raddoppio falliti. Altri raddoppi falliti clamorosamente, tra il 75' e l'85', da Kakà e da Borriello. Ma, la cosa più importante per il Milan era la vittoria, i tre punti. Il resto, conferma l'ambiente rossonero, arriverà.

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