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Il montenegrino si candida per domani

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Si presenta così Mirko Vucinic, il giorno dopo l'esordio in giallorosso. Il montenegrino punta ad un lungo futuro nella Roma e si candida ad un posto da titolare contro l'Ascoli. Come è andato l'esordio? «È il momento che aspettavo da tanto ma non so se essere contento: ho avuto l'occasione a due metri dalla porta». Come sta fisicamente? «Ora abbastanza bene, ho recuperato». È pronto a giocare titolare contro l'Ascoli? «Se Spalletti me lo chiede, lo faccio. Ma ci vuole tempo per avere novanta minuti nelle gambe». Come si trova nel ruolo di esterno? «Con Zeman l'ho fatto spesso: lui diceva che rendo meglio da attaccante sinistro». Può giocare insieme a Montella? «Tutti sono compatibili. Non vedo due giocatori che non possano giocare insieme». È preoccupato per gli ultimi risultati? «No, abbiamo creato occasioni e preso un gol in fuorigioco». Ripeterà l'esultanza con il taglio alla gola? «Prima devo pensare a segnare, poi vedremo». Il suo obiettivo stagionale? «Fare bene e ripagare la fiducia della società. Voglio far di tutto per rimanere qui. Non mi hanno fatto essuna promessa, dipende solo da me». Siete ancora scossi per l'arbitraggio di Roma-Chievo? «Subito dopo la partita è normale essere arrabbiati. Ma ora è inutile riparlarne». Il guardalinee parlava con Del Neri... «Non è una cosa professionale. Non ho mai visto nulla del genere. L'unico che deve parlare con gli allenatori è il quarto uomo». Ha esordito in A proprio all'Olimpico nel 2001. Ricordi particolari? «Non sentivo la mia voce mentre lo speaker annunciava il nome di Totti». Le è mai capitato di non andare in ritiro? «No, era la prima volta. Sabato sono stato a casa e ho visto Torino-Cagliari». Forse sarebbe stato più divertente il ritiro... Ale. Aus.

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