A Pescara vince solo la paura
E invece il doppio confronto interno con due avversarie dirette come Frosinone e Vicenza gli ha regalato solo delusioni. Alla sconfitta con i ciociari di una settimana fa è seguito lo 0-0 di ieri con i veneti, maturato soprattutto in virtù delle belle parate di Spadavecchia, ulteriore aggravante per un Pescara in crisi. Se attaccato soffre tantissimo; se deve fare gioco dà l'impresisone di non sapere da che parte cominciare, col contestatissimo Ferrante che è un ectoplasma. Inevtitabili, in questo stato di cose, i fischi dei tifosi e i vuoti sugli spalti. «Finché ci sarete voi non ci saremo noi», recita uno striscione in curva e l'idea che ci si fa vedendo giocare la squadra è che gli assenti non si stiano perdendo un granchè, tanto che neanche il sale sparso sul campo prima della partita ha portato bene agli uomini di Ammazzalorso. E pensare che l'avvio era stato promettente, con Martini che si vedeva negare il gol da una bella parata di Zancopè. Poi però usciva il Vicenza, che al 7' falliva un gol fatto con un colpo di testa in solitudine di Fissore (alto) e al 36' e al 47' se lo vedeva negare da Spadavecchia, prima in tuffo su una girata di Cavalli e poi su Paonessa. Nella ripresa il portiere abruzzese si ripeteva al 10' su Sgrigna (liberato al tiro da un doppio errore di Gimenez e Zoppetti) e al 34' su Padoin. Poi la partita, già di per se brutta, si è spenta del tutto e la contestazione del pubblico di casa è cominciata ancora più forte. Il Pescara e il Vicenza, insieme all'Arezzo, restano le uniche squadre del campionato a non aver mai vinto.