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Ai Mondiali di ginnastica la Ferrari incanta e in Italia tutti la coccolano

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Dopo l'oro nel «completo» l'azzurra conquista il bronzo alle parallele

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Dopo l'oro di giovedì nel «completo», l'azzurra Ferrari ha sfoggiato un'altra prestazione da urlo nella finale delle parallele asimettriche. La giuria le ha assegnato un 15.775 che vale la medaglia di bronzo. L'oro è andato alla britannica Tweddle che, con 16.200, ha battuto la grande favorita, la statunitense Liukin, argento con 16.050. Oggi, ultimo giorno dei Mondiali, Vanessa sarà di nuovo in gara nelle finali alla trave e al corpo libero (in cui partirà tra le favorite e si esibirà sulle note della Turandot di Puccini). Esulta la Ferrari, dopo un'altra giornata di gloria. «Sono molto contenta di questa medaglia. Puntavo a vincere ancora - ammette l'azzurra - non mi importava il tipo di metallo. La classifica è giusta. La Tweddle ha fatto uno splendido esercizio». Non sta nella pelle anche il suo tecnico, Enrico Casella. «Abbiamo in cantiere un esercizio che partirebbe da 7.20. Non era il caso di rischiarlo in un Mondiale, ma siamo consapevoli che questo bronzo è solo un punto di partenza». Prosegue il dominio dei cinesi nella ginnastica artistica maschile. Yibing Chen ha vinto la madaglia d'oro agli anelli. Male i due azzurri qualificati per la finale ad otto che sono finiti nelle ultime due posizioni. A penalizzare entrambi, una brutta uscita dall'attrezzo. Settimo posto per Andrea Coppolino con 15.625, davanti a Matteo Angioletti (15.500). L'exploit della Ferrari non è sfuggito al ministro dello sport. «La sua vittoria - dice la Melandri - ci ha donato una grande emozione. Spero che questo successo possa essere un viatico per la promozione di uno sport importante come la ginnastica artistica tra un numero sempre maggiore di bambini». Ma c'è qualcosa che la ministro sembra non aver gradito, ovvero la mancata diretta sulle reti in chiaro della Rai. «Anche in questa occasione devo rammaricarmi della mancanza di copertura televisiva. La storica impresa della Ferrari, infatti, è stata oscurata dalla Rai e relegata sul satellite. È triste che la televisione pubblica non abbia dato il giusto risalto ad uno sport che gode del seguito di milioni di appassionati». L'eco del successo di Vanessa si sente in tutto il Paese, e adesso anche la ginnastica attende «l'effetto di ritorno». Nelle palestre della Capitale, le ragazzine che si cimentano con la ginnastica hanno da oggi il loro modello, da affiancare a quello dei loro coetanei, nati nel mito di Juri Chechi. «Ci aspettiamo maggiori iscrizioni, un boom anche da noi » spiega Luigi Rocchini, tecnico di artistica nel centro Coni dell'Acquacetosa. E nella palestra del centro romano i 30 ragazzini dagli 11 ai 16 anni ieri parlavano solo di Vany. I numeri sull'onda della vittoria della Ferrari sono destinati a crescere: al 2005 la Federginnastica contava 89.696 tesserati (958 le società affiliate): lo zoccolo duro è della ginnastica generale, mentre l'artistica femminile dà il suo contributo con 3742 iscritte (2089 i maschi della stessa specialità, 3822 la ritmica, 3004 l'aerobica e solo 124 il trampolino elastico). Presto si vedranno i risultati. E presto la piccola grande Vany tornerà in Italia: e avrà anche l'occasione di esibirsi davanti al pubblico di casa. Appuntamento il 4 novembre al Mazda Palace di Milano con il Grand Prix, che avrà occhi tutti per la campionessa che ha tinto d'oro la ginnastica azzurra. Per l'azzurra è in arrivo anche un contratto di sponsorizzazione. «Parliamone» dice Fabrizio De Simone, che si occupa di marketing per l'azienda di famiglia e gestisce i marchi dell'acqua Uliveto e Rocchetta. «Pensare alla giovane ginnasta Ferrari come possibile protagonista di messaggi pubblicitari è una idea stimolante - ammette De Simone - intanto ha la fortuna di un cognome che è una garanzia e che si ricorda bene: eppoi di suo ci mette il valore olimpico a due anni da Pechino». I cinque cerchi olimpici: al marketing non sfugge mai la strategia futura di un prodotto.

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