La Lottomatica passa a Livorno e si rilancia in classifica generale
58-71 il risultato finale, con una partita che sembrava praticamente finita dopo pochi minuti dalla palla due. Nella prima metà di gara i pregi della nuova gestione tecnica sono apparsi chiari. Sta in campo chi lo merita, i minuti sono divisi con equità e soprattutto, se si resta all'interno delle linee di gioco tracciate, a tutti è data l'opportunità di essere protagonisti. Così la grande differenza di qualità tra le due squadre è emersa prepotente. Ilievski è partito, come contro Udine, sentendosi molto più playmaker di quanto avesse fatto in tutta la scorsa stagione, prima di perdere il bandolo verso lo striscione dell'arrivo. Accanto a lui il cammeo Bodiroga, cui Repesa, ora che ancora si stanno rodando i meccanismi centellina i minuti, ha disegnato giocate di altissima qualità, mostrandosi sempre il terminale più logico. Mavrokefalidis ha garantito solidità ed Hawkins irruenza. Del quintetto iniziale il più svagato è sembrato Garri, ricaduto nell'ennesima amnesia dopo essere stato protagonista nella partita precedente. Arcigna in difesa, Roma in attacco ha cercato in tutti i modi di recitare il copione più gradito a Gelsomino. Sembrava tutto fatto già al 20', 18-43, ma dagli spogliatoi è tornata una squadra svagata oltre ogni giustificazione di stanchezza. Così sono emersi limiti attuali di gestione che, aspettando Askrabic che da domenica dovrebbe essere a disposizione, potrebbe presto risolvere il regista di scuola Nba che, ha garantito Repesa, dovrebbe arrivare entro una quindicina di giorni. Bene per i due punti e per i primi 20', ma resta l'idea di una squadra che dovrà ancora lavorare duro per trovare continuità. Domenica arriva la VidiVici Bologna ed allora si potrà capire se la scalata verso la roma migliore della Virtus è realmente iniziata.