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QUANDO si volta pagina, si volta pagina.

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Esauritosi per generica consunzione il legame con la sua vecchia squadra, la Csc, il varesino è alla ricerca di una nuova sistemazione: non che gli manchino le offerte, visto che la Discovery Channel, ex team di Lance Armstrong, è in prima fila per assicurarsi le prestazioni dell'ultima maglia rosa. Ma quel che va indagato è la fine del rapporto con Bjarne Riis, padre padrone della Csc e mentore di Basso: il team manager danese aveva di fatto adottato il corridore di Cassano Magnagno, conducendolo a rilevanti miglioramenti e proponendolo nelle vesti di dominatore dei grandi giri. Una sorta di padre putativo per Ivan, capace di motivare il ragazzo e di circondarlo di luogotenenti fortissimi che indubbiamente hanno dato una bella mano a Basso nella metà di stagione che ha disputato. E allora, perché è finito l'amore? Perché Riis, nella vicenda di doping che ha sfiorato il suo corridore, è stato troppo ambiguo, lavandosene le mani e di fatto scaricando Ivan alla prima occasione. Impossibile per Basso, a questo punto, avere ancora piena fiducia nel team manager che l'ha seguito nella fase cruciale della sua carriera. Ivan, con la consueta signorilità, evita di lanciare strali all'indirizzo di Bjarne: «Mi rimetto in gioco», ha detto Basso riferendosi alla nuova squadra (manca ancora l'ufficialità). Su questo non c'è dubbio: speriamo solo che i nuovi dirigenti sappiano tutelare meglio l'immagine del varesino. Gra.Mar.

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