Primo successo in Champions, Spartak ko. Adriano entra nella ripresa
Doppietta dell'argentino, i russi accorciano le distanze poi sfiorano il pari
In ogni caso, buoni i tre punti, discreto il gioco, e futuro un po' più roseo. Chi ha visto le precedenti due uscite dell'Inter in Champions, fatica a credere ai propri occhi quando, nel giro di 9', i nerazzurri mettono praticamente in cassaforte la partita. La prima punizione dell'incontro, dopo appena 1' di gioco, viene accarezzata da Recoba verso il centro dell'area. Vieira cerca goffamente la sponda, la palla gli sbatte sulla coscia ma rimbalza nel punto giusto, sul sinistro di Cruz, che si coordina bene e insacca da pochi metri. Il gioco dell'Inter non può prescindere da Stankovic. Lo capiscono tutti al 9', quando il serbo smarca con un gran pallone in area Recoba davanti al portiere russo. Il Chino con un guizzo anticipa Kowalewski (timido nell'uscita) e si allarga sulla sinistra, da dove crossa perfettamente per la testa di Cruz, che irrompe (ancora troppo libero) e può firmare un precocissimo 2-0. La partita diventa una formalità, con una fisiologica quota di accademia da parte dei padroni di casa. L'Inter ricama bene a destra con Maicon e a sinistra con Zanetti; ma non è perfetta in difesa, se è vero che al 21' Boyarintsev si trova solo davanti a Julio Cesar, ma non trova il giro giusto. Recoba è ispirato, e serve a Vieira una palla d'oro al limite al 37', ma il francese inciampa. Sul capovolgimento di fronte, Mozart (ex reggino) da lontano impegna Julio Cesar in un plastico tuffo. Nella ripresa lo Spartak offende di più, e l'Inter ha la colpa di non chiudere il match in contropiede: Figo stampa sulla parte superiore della traversa un'altra buona palla di Recoba, e allora i russi segnano al 9': Owusu serve Boyarintsev in area, Materazzi è preso in mezzo e il cross basso per Pavlyuchenko trova quest'ultimo solo sul dischetto e pronto a riaprire la partita. Mancini prende paura e toglie un buon Recoba per inserire Burdisso, con l'obiettivo di addormentare il ritmo. L'Inter riesce nell'intento, e lo Spartak si affievolisce. L'equilibrio tattico viene nuovamente cambiato da Mancini con Adriano per Figo. Alla mezz'ora l'arbitro Layec cancella una magia di Stankovic: controllo con sombrero all'avversario e tocco al volo in gol, ma il direttore di gara vede un mezzo gioco pericoloso del serbo e annulla. L'Inter punge nel finale con Cruz e Stankovic, ma è lo Spartak a sfiorare il pari, con un tiro da ottima posizione di Boyarintsev, servito da Owusu, su cui Julio Cesar si oppone in sicurezza. È l'ultimo rischio per i nerazzurri, il 2-1 è salvo.