Il commento

Spalletti lo aveva chiesto chiaramente alla squadra e i giallorossi hanno risposto nel migliore dei modi al loro tecnico giocando una buona gara soprattutto dal punto di vista mentale. La Roma è andata in campo per fare la partita cose che gli è riuscita per buona parte della gara, non senza rischiare qualcosa complici quelle amnesia difensive che fanno, purtroppo, ormai parte del dna di questa squadra. Per Spalletti comunque diversi segnali positivi: il ritorno di un Chivu a livelli ottimali, un De Rossi in condizioni stellari, il solito Perrotta infinito (segna un gol che può valere la qualificazione) e quel Faty (per lui esordio da titolare) che con qualche progresso fisico potrebbe diventare un'altra grande alternativa in mezzo al campo. Un discorso a parte va fatto per Totti che in molti volevano fuori da questa Roma della quale è ancora, invece, la vera anima. Il capitano non è ancora tornato al top della condizione, ma già quello che ha fatto vedere ieri basta per tirare un sospiro di sollievo: va meglio, molto meglio e c'è sempre il suo zampino, la testa, il suo intuito d'altra categoria, nella manovra offensiva della Roma. Non è un caso se parte proprio dai suoi piedi l'azione che consentirà a Perrotta di realizzare il secondo gol stagionale (primo in Champions quest'anno) e di mettere in frigorifero una qualificazione ora davvero a un passo. Peccato per quel gol sbagliato nel finale, poteva davvero essere la svolta definitiva per Totti... e non solo. Il resto per Spalletti & Co. lo fa il Valencia che vince facile contro lo Shakhtar in casa e che continua la sua corsa solitaria in vetta al gruppo D, ma che spacca di fatto la classifica: spagnoli in fuga con 9 punti, la Roma in coda a sei e le altri con un solo punto ciascuna: non qualificarsi a questo punto sarebbe davvero un delitto.