di FABRIZIO MARCHETTI UN PRIMO tempo d'applausi fatto d'aperture, geometrie e personalità.
Dopo un'estate passata a inseguire certezze e a smentire ipotesi di mercato. «Sono più tranquillo», ripete sempre e a vederlo così sicuro e determinato c'è da crederci. Lo voleva il Catania, ci ha pensato il Napoli, lo studiava il Torino. Lui invece è riuscito a mettere in difficoltà Delio Rossi, a scardinare le gerarchie e dopo la partita con il Cagliari si gode la scena senza clamori. Domenica sera ha ricevuto i complimenti dei compagni, da Belleri a Firmani, passando per Quadri fino ad arrivare a Behrami. Poi antidoping e ieri il giorno di riposo, con il piccolo erede che già tira calci con i piccoli aquilotti sul campo della Giustiniana. Baronio è l'essenza della felicità. «Mi manca il ritmo partita, ma sto comunque bene. Ora spero di avere altre occasioni e di esplodere con la Lazio. Credo di essere andato bene soprattutto nel primo tempo, poi ho fatto fatica a reggere tutti i novanta minuti. L'intesa con Ledesma? Siamo entrambi intelligenti e ci siamo mossi bene in campo, specialmente nei primi 45 minuti». Il biondo centrocampista si sofferma sulla sua carriera. «Non mi sono fatto notare fino in fondo. Ho fatto 20 partite a campionato in media. Le mie prestazioni sono state piene di alti e bassi. A Reggio Calabria ho giocato il mio miglior anno, ma anche a Verona ho fatto due campionati importanti. Per poter rendere al meglio dovrei giocare con continuità, solo così potrei dimostrare il mio valore». Su Delio Rossi. «Il tecnico ha apprezzato la mia tranquillità e il mio impegno. Gli anni scorsi mi innervosivo per le esclusioni, adesso sono sereno anche grazie alla mia famiglia. Rossi conosce quello che posso dare. Spero di prendere in mano il centrocampo della Lazio». La classifica non lo preoccupa. «Dobbiamo continuare così. È da quattro partite che non subiamo gol: stiamo migliorando. Per salvarci, però, abbiamo bisogno anche dell'apporto del nostro pubblico». Sullo 0-0 contro la squadra di Giampaolo. «Nel primo tempo abbiamo giocato bene. Fossimo passati in vantaggio la partita sarebbe andata diversamente e anche le prestazioni dei singoli sarebbero migliorate. Comunque non è facile giocare con squadre chiuse come il Cagliari». Infine una battuta su Peruzzi che ha annunciato il ritiro: «Cercheremo di fargli cambiare idea». E sulle intenzioni del numero uno biancoceleste, che oggi esprimerà in un'apposita conferenza le sue verità, la società è tranquilla. Pensa che alla fine il portierone rispetterà la naturale scadenza del contratto datato 2008. Si attendono le decisioni del giudice sportivo sulle giornate di squalifica a carico di Oddo, che è uscito dalla sfida col Cagliari con la caviglia malconcia e un «rosso» beffardo. «Non ho guardato il portiere fino alla fine stavolta, ho calciato male il rigore», ha ammesso a fine gara il capitano. Oggi la ripresa: da verificare le condizioni di Siviglia, con Belleri vice-Oddo. Torna Mutarelli che potrebbe giocare a destra. Società: fissato il consiglio per l'ok al bilancio. Il titolo sale: +2,5%, chiusura a 0,41 euro. Ancora da fissare l'incontro in Lega per il caso-Di Canio.