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di MARCO GRASSI IN UNA giornata d'autunno come questa, poteva essere solo autunnale ...

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Paolo Bettini ha vinto il Giro di Lombardia, piangendo senza freni sotto il traguardo che l'ha visto arrivare solitario, con le braccia al cielo a commemorare il fratello Sauro, morto il 3 ottobre scorso in un incidente stradale. Mondiale a Salisburgo appena 20 giorni fa, Paolino ha vissuto subito dopo questa tragedia che l'ha condotto sull'orlo del ritiro; e invece ha saputo reagire, con una motivazione enorme in più. Il Lombardia di Bettini è iniziato di fatto sul Ghisallo, dopo quasi 200 km di corsa e a 45 dalla fine, quando Bettini di forza ha scremato il plotone, portandosi appresso Boogerd, Schleck e Rebellin. Subito dietro, Di Luca, che aveva pagato qualcosa alle trenate di Bettini; ancora più giù, Riccò e Samuel Sánchez. Poi Moreni, Wegmann, Carrara, con Totschnig e Pagoto, fuggitivi della prima ora ripresi strada facendo; poi il gruppo, con Valverde che aveva mollato a metà salita. In discesa i vari drappelli al comando si ricongiungono: sono in 12 a giocarsi il successo. Sulla salita di Civiglio, a 16 km da Como, lo scatto di Di Luca è il segnale che Bettini attendeva. Il contropiede del livornese arriva puntuale e fa male a tutti. Il solo a tentare di resistere è Wegmann, che si mette a inseguire e quando, alla fine della discesa, a 11 km dal traguardo, riesce finalmente ad agganciare la ruota di Paolino sputando le ultime energie, sa comunque che è ugualmente destinato alla sconfitta. Sa, il tedesco, che il San Fermo lo respingerà. E infatti lo respinge. Il Campione del Mondo nemmeno forza, ma per Wegmann anche il minimo è troppo. Solo, Paolo se ne va solo, con quei 6 km che mancano al traguardo e coi suoi pensieri. Schleck, pessimo sulle discese, recupera in salita, trainando gli inseguitori, e limando qualcosa sul battistrada. In cima Bettini ha 12" su Wegmann, 20" sul gruppo. In discesa Paolino è prudente, mentre Samuel Sánchez si lancia da solo all'inseguimento di Wegmann, e lo riprende nel finale. Ma quando Bettini sente che gli sono alle spalle, a 8" da lui, accelera un'altra volta. E ormai manca troppo poco perché qualcuno abbia la forza per un nuovo colpo di coda.Bettini è a Como. Vede il traguardo, e gli scoppia il cuore, in un pianto dirotto, le braccia al cielo a ricordare Sauro, a cui va questo secondo Lombardia consecutivo, in maglia iridata come solo Binda, Simpson, Merckx, Gimondi, Saronni e Camenzind avevano saputo fare. Ma questa, con tutto il rispetto, è tutta un'altra emozione.

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