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L'osservatorio

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Ci salva il «Fattore C» Ma i problemi restano

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Tante parate di Buffon, manovra stentata, Del Piero impalpabile e sostituito dopo un'ora. Poi la grazia di quel rigore, fallo ingenuo, ma un arbitro equanime avrebbe potuto punire qualche istante prima Cannavaro per l'intervento su Voronin. E anche Toni ha ritrovato l'appuntamento con il gol, sono così arrivati tre punti che regalano un sorriso. Anche se il tridente ha convinto poco, anche se forse soltanto i due romani, di maglia, avevano meritato onesti applausi. Si va in Georgia più sereni, ma è ancora tempo di meditazione. Gratificante soltanto per il tifo più astioso la notizia della sorprendente vittoria degli scozzesi sulla Francia, nei confronti della quale gli italiani hanno istituito un rapporto di conflittualità irreversibile, dopo i Mondiali, la testata di Zidane, ma anche lo schiaffo di Parigi. In realtà, è un risultato che aiuta pochissimo e può rivelarsi invece esiziale. Una volta dato per scontato, o quasi, che ai francesi difficilmente sfuggirà la qualificazione alla fase finale, rimane un solo posto disponibile: e quella Scozia che sta viaggiando a mille potrebbe rivelarsi un ostacolo assai meno tenero di quanto facessero ritenere la storia recente e le previsioni della vigilia. L'Olimpico, se non altro, ha saputo garantire alla Nazionale assente da cinque anni e mezzo l'affetto auspicato, quasi un pienone anche alla presenza dei ragazzini invitati speciali e della colonia ucraina, folta e pittoresca. Apprezzabile anche la coreografia con le quattro stelle simboli dei Mondiali vinti sullo sfondo azzurro, un po' meno qualche fischio durante l'esecuzione degli inni, però con torti ugualmente divisi. Forse in omaggio a Roma, è parso che Donadoni volesse ispirarsi a Spalletti, con De Rossi play basso e Pirlo nella posizione abituale di Pizarro nella Roma, poi però i due hanno preso a scambiarsi frequentemente il ruolo, forse per la maggiore propensione del romanista a inserirsi nelle azioni d'attacco. Poche, nel primo tempo, l'occasione più limpida il regalo dei difensori ucraini a Toni, sbadato nel sinistro altissimo. In assenza di telecronaca, una segnalazione per la regia: capace di regalare il replay di un fuorigioco ucraino con gli Azzurri a ridosso dell'area avversaria. E io pago, diceva Totò, mai abbastanza rimpianto.

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