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Nasce il dualismo in attacco Vucinic-Montella E Ferrari contende un posto a Chivu e Mexes

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Addirittura geniale nell'assegnare nuovi ruoli ai giocatori. La parola «abbondanza», invece, da quando allena la Roma l'ha praticamente dimenticata. Dopo la sosta Spalletti si troverà di fronte ad una nuova sfida: gestire delle situazioni che rischiano di diventare parecchio delicate. Il dualismo in attacco ad esempio. Due gol in due partite di Montella bastano per dire che l'«aeroplanino è tornato». E poi c'è Vucinic che scalpita e che da oggi pomeriggio si allenerà con il gruppo. L'obiettivo del montenegrino è partecipare alla trasferta di Reggio Calabria del 15 ottobre: i prossimi dodici giorni saranno decisivi in tal senso. Insomma, Spalletti si ritrova di colpo nelle mani due attaccanti «veri». Se glielo avessero detto qualche mese fa, quando Totti era in infermeria, il centravanti lo faceva Taddei e la prima alternativa era Okaka, il tecnico avrebbe fatto i salti di gioia. Da Reggio Calabria in poi potrebbe quindi iniziare il tormentone attaccanti. Montella e Vucinic sono due giocatori diversi (non così tanto se diamo retta alle parole pronunciate la scorsa estate da Spalletti), accomunati da un carattere piuttosto turbolento. I mugugni di Montella dopo la sostituzione con l'Empoli lo confermano. Meglio dirlo subito: non è nato nessun caso, ma Spalletti ha comunque avuto la conferma che tenere fuori uno degli attaccanti più prolifici del campionato sta diventando un'operazione piuttosto complessa. Lo stesso Vucinic ha atteso questo momento da tanti, troppi mesi e ora chiede giustamente il suo spazio. In ogni caso, in campo ci sarà posto al massimo per uno dei due attaccanti. Al massimo, perché il modulo base della Roma resta il 4-1-4-1 e, sulla carta, con quello schieramento il ruolo di terminale offensivo spetta di diritto a Totti. «Vedrete che in questa stagione ci sarà spazio per tutti» continua a ripetere Spalletti. L'allenatore sa meglio di chiunque altro che il problema della Roma non è e non sarà mai l'abbondanza. E Vucinic sa altrettanto bene che dovrà giocarsi le sue carte soprattutto nel ruolo di esterno offensivo. Lo ha fatto spesso nel Lecce di Zeman, proprio nella stagione in cui segnò 19 gol. Probabilmente tornerà a farlo presto nella Roma perché Mancini e Taddei sono ancora fermi ai box. Il primo è reduce da un problema muscolare e non ha ancora iniziato a correre: a meno di sorprese con la Reggina non ci sarà. L'infortunio di Taddei sta assumendo i contorni del mistero. Sembrava una banale distorsione alla caviglia e invece, a quindi giorni di distanza, il dolore continua a bloccarlo. Dilemmi all'orizzonte anche in difesa. Dopo un inizio di stagione impeccabile, Ferrari si è guadagnato la stima del tecnico. Ora sarà difficile dirgli di riaccomodarsi in panchina. Ma con la Reggina dovrebbero tornare sia Mexes che Chivu (oggi il romeno sarà visitato dai medici della nazionale che potrebbero rispedirlo a casa). Tre giorni dopo la Roma affronterà l'Olympiacos: un sano turn-over sarà la soluzione più semplice. Per carità, avere un organico ricco di alternative è il sogno di qualsiasi allenatore, ma spesso si trasforma in un'arma a doppio taglio. In fondo, basta chiedere a Mancini... Spalletti, a differenza del collega, ha piena fiducia da parte della società che da oggi programmerà il calendario degli appuntamenti per i rinnovi di contratto di Mexes, Mancini, Chivu e Ferrari. Ma in cima alla lista c'è proprio il prolungamento del tecnico. Rosella Sensi dovrà trovare i giusti argomenti per «incatenarlo» a Trigoria.

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