L'ex arbitro convocato da Borrelli «Aspettiamo la giustizia ordinaria»
Il capo dell'Ufficio Indagini Borrelli ieri pomeriggio ha ripreso il proprio lavoro incontrando l'arbitro De Santis. Il fischietto romano è nuovamente al centro dell'attenzione dopo le confessioni dell'ex manager della Telecom Giuliano Tavaroli che, dal carcere di Voghera, ha tirato in ballo l'Inter rivelando che la stessa società di Moratti aveva commissionato le intercettazioni ed i pedinamenti nei confronti del tesserato dell'Aia. Ieri, accompagnato dal suo legale di fiducia Silvia Morescanti, De Santis si è presentato negli uffici di via Allegri. Poco più di venti minuti di colloquio con Borrelli ed i suoi più stretti collaboratori, ma all'uscita dichiarazioni con il contagocce: «È squallido pensare che una persona venga spiata nella sua vita privata - ha dichiarato uno dei protagonisti di primo piano di Calciopoli - non abbiamo potuto parlare di nulla non essendo ancora nelle condizioni di avere gli atti dalla Procura di Milano: aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso». De Santis, dopo la sentenza di secondo grado della Corte federale, è stato inibito per quattro anni. Di fatto è uno dei pochi personaggi ad aver pagato con una pesante squalifica le sue amicizie con Luciano Moggi. Quattro anni di squalifica con l'accusa di aver pilotato la sfida tra Lecce e Parma, quattro anni da scontare senza una prova effettiva da poter mettere agli atti. Interpretazioni e deduzioni: tutto qui. «Finché non ci sono gli atti non possiamo dire nulla - ha dichiarato Silvia Morescanti, avvocato e compagna di Massimo De Santis - siamo venuti esclusivamente per cortesia nei confronti del dottor Borrelli, abbiamo appreso le parole del patron dell'Inter Massimo Moratti soltanto dai giornali. Noi siamo parte lesa di tutta questa vicenda». Ieri, intanto, si sarebbe dovuto presentare davanti all'Ufficio Indagini anche l'ex arbitro Danilo Nucini. Una sua confidenza al compianto presidente dell'Inter Giacinto Facchetti avrebbe in qualche modo avviato tutta la questione legata alla «Combriccola romana». Ma dopo aver ritrattato qualche tempo fa davanti al Procuratore di Milano - dopo le rivelazioni di Nucini era stata depositata regolare denuncia alla Procura di Milano poi archiviata n.d.r. - l'ex arbitro ha deciso di non presentarsi neppure davanti al pool dell'Ufficio Indagini della Federcalcio. Ieri però l'arbitro ha confessato su Antenna 3: «Ho paura per me e per la mia famiglia...» Francesco Saverio Borrelli dopo aver ricostituito il pool investigativo non si è di fatto sbilanciato sul nuovo filone di inchiesta. «Mi aspetto di fare chiarezza» ha dichiarato ieri Borrelli a tal riguardo. «Borrelli bis? Io sono sempre lo stesso rispetto all'indagine di Calciopoli». L'ex capo di Mani Pulite si congeda con una battuta. Oggi avrà modo di incontrarsi con il patron dell'Inter Massimo Moratti che ha personalmente chiesto di incontrare il capo dell'Ufficio Indagini della Federcalcio per chiarire la propria posizione. «Sono contento che ci sia questo incontro - ha commentato Moratti - ma non mi piace il fatto che qualcuno abbia cercato di tirare in ballo la figura di Facchetti». Questa mattina, alle ore undici il patron dei campioni d'Italia varcherà la soglia degli uffici di via Allegri per confrontarsi con Francesco Saverio Borrelli. Ma, a quanto sembra, non si andrà al di là di una cordiale chiacchierata: Borrelli, infatti, dovrà attendere che la Procura di Milano concluda l'inchiesta prima di poter accedere agli atti relativi alle intercettazioni Telecom. Il capo dell'Ufficio Indagini dovrà quandi pazientare ulteriormente prima di poter iniziare fattivamente il proprio lavoro inquisitorio. Il patron interista, davanti alla giustizia sportiva, rischia di essere inibito per la violazione dell'art. 1 del Codice di Giustizia Sportiva che impone lealtà, correttezza e probità nei confronti di tutti gli altri tesserati».