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di LUIGI SALOMONE ROSSI chiude la discussione: «Basta paragoni con l'anno scorso.

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Parole dritte al centro del problema: quella Lazio ha conquistato il sesto posto, si è fatta ammirare in tutta Italia per il gioco espresso, quella attuale ha ancora delle difficoltà ma sono stucchevoli e soprattutto controproducenti i paragoni. Eppure è sufficiente accendere le radio di riferimento laziali o ascoltare i discorsi dei tifosi nei bar per capire come gli «orfani» della vecchia squadra abbiano preso il sopravvento sugli altri, quelli concentrati su questo difficile campionato nel quale bisogna centrare la salvezza. E il tecnico biancoceleste nella consueta conferenza stampa del martedì ha voluto ribadire il suo punto di vista: «Ringrazio quelli che sono venuti all'Olimpico. Anche se sono pochi ci hanno sostenuto con lo spirito giusto. La mia Lazio crescerà, sono sicuro. Dobbiamo migliorare in tutto ma sono molto soddisfatto dei sei punti conquistati nelle ultime due gare». Il record della Lazio di Zoff (diciannove gare consecutive sempre in gol) è vicino ma Rossi frena anche se è un dato che lo conforta: «Siamo portati a giocare e questo elemento mi fa piacere. Mancano quattro partite e potremo festeggiare solo a risultato ottenuto. E in ogni caso sono preoccupato più a trovare gli equilibri giusti che a queste cose». Finora si è affidato a pochi giocatori, tanti non sono riusciti ad annusare neppure l'aria dell'Olimpico eppure Rossi è intenzionato ad andare avanti così. Ledesma non convince, Baronio scalpita ma si insisterà sull'argentino che qualche timido segnale di miglioramento l'ha mostrato nell'ultime gare. Rossi precisa: «Verrà anche il momento di Baronio ma non mi sta bene che il migliore sia sempre quello che non gioca». Poi sembra chiudere la porta in faccia a Simone Inzaghi che, con il lungo infortunio di Makinwa, potrebbe tornare utile. «Non bisogna sperare che si facciano male in dieci per trovare spazio anche se non ho pregiudizi per nessuno. Finora l'esclusioni di Inzaghi sono state scelte tecniche e comunque le crociate per uno o l'altro non le faccio: penso solo alla mia Lazio». Prova anche a ricaricare le pile di Pandev apparso svuotato in questo scorcio di stagione. Rossi lo invita a non abbattersi per le ultime prove deludenti: «La gente si aspetta tanto da lui. Domenica non ha fatto bene ma col Chievo ci ha fatto vincere la partita: io lo aspetto sempre. Stendardo titolare? Assolutamente no. Adesso giocano lui e Siviglia ma anche Cribari avrà spazio nel corso del campionato. Oddo? Ero sicuro che avrebbe dato il massimo». Sabato sera si torna in campo contro il Torino per avvicinare ancora di più quota zero. Rossi non si fida. «Zaccheroni è un ottimo allenatore, per lui parlano i risultati. Il Torino è una buona squadra, nelle prime gare gli ha girato male ma ha un organico superiore a molte altre formazioni». Infine si schiera col collega Ancelotti. La tv aveva fatto vedere la lite tra il tecnico e Seedorf ed è esplosa la polemica: «Le telecamere vicine alla panchina? Il campo è sacro, il resto è profanazione». Tanto per confermare che Rossi preferirebbe allontanare i microfoni incriminati dalla sua postazione in campo.

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