Di Canio-società, ancora scintille
Il legale del giocatore: «Prima gli stipendi, poi parliamo degli extra»
Dopo l'anticipazione legata alla messa in mora di Paolo Di Canio nei confronti del club per circa 40 mila euro e la contestuale richiesta di 46 mila avanzata invece dalla Lazio per multe e materiale ufficiale, sono arrivate le reazioni delle parti in causa. Così l'avvocato Gentile, legale di riferimento del club biancoceleste «Ci dispiace che sia finita in questo modo, anche se noi all'avvocato del giocatore, a suo tempo, avevano chiesto di metterci seduti al tavolo e vedere di chiudere questa situazione in modo tranquillo. Invece, loro si sono rivolti alla Lega, cosa che, a questo punto, abbiamo fatto anche noi. Vedremo - ha aggiunto - chi è nel giusto. Le sue multe sul saluto romano, risalenti al 2004 e 2005, infatti, sono state anticipate dalla società. La differenza tra quello che dobbiamo noi a lui e quello che ci deve lui sta sui 7.000 a nostro favore». Puntuale la replica di Gabriele Bordoni, avvocato di Paolo Di Canio. «Sono sempre disponibile alla conciliazione rispetto a un giudizio, prima di adire la via della Lega infatti, con la società, ci siamo scambiati una serie di lettere, a partire dallo scorso 10 agosto. Sapevamo della loro volontà di recuperare le cifre relative alle multe ma dopo la pausa di Ferragosto, e precisamente il 29, ho inviato una richiesta di chiarimenti alla Lazio sugli extra reclamati dal club, che è rimasta priva di risposte. Solo a quel punto ci siamo mossi. Comunque contestiamo il fatto che loro possano accampare ipotesi di compensazione per paralizzare i compensi del lavoratore, in questo caso del giocatore: è una soluzione che rigettiamo». La questione è ora sul tavolo della Lega, a fine ottobre scadranno i termini (regolamentari) per il pagamento degli emolumenti arretrati (maggio e giugno). La Lazio, in sostanza, chiede che i procedimenti vengano unificati e il conteggio sia unico. Di Canio aveva ricevuto, prima di scegliere la via della vertenza arbitrale, una fattura intestata «S.S.Lazio» per richiesta di circa 6 mila euro «extra». E ieri, prima della partita della Cisco con il Poggibonsi, ha parlato della querelle con gli amici più stretti. «Sono sconcertato, quelle maglie le ho regalate a bambini e anche a portatori di handicap. Comunque i soldi glieli posso anche tirare prima però devono assolvere gli obblighi nei miei confronti, visto che si parla di moralizzazione. La Lazio non rischia niente, ci mancherebbe». Lotito è rimasto in silenzio, sulla vicenda è intervenuto solo il legale biancoceleste. La Curva studia nuove iniziative da materializzare dopo la sosta per l'impegno della Nazionale contro l'Ucraina. La società, invece, attende di conoscere i nomi delle terze interessati per quanto riguarda la procedura d'avvicinamento all'arbitrato dell'11 ottobre davanti al Coni.