L'Osservatorio
La società ha ignorato il problema del portiere
Ma i motivi di allarme non sono legati tanto a un risultato da mettere in preventivo, nonostante le grandi speranze, quanto ai problemi che erano stati sottolineati alla vigilia e che la realtà del campo ha crudamente evidenziato. Undici contro undici, si era detto, la Roma può giocarsela alla pari con tutti, anche con l'Inter dall'organico corazzato, ma bastano poche occasionali defezioni per complicarsi la vita oltre il pensabile. Non soltanto l'assenza di Taddei e l'uscita di Mancini hanno privato la squadra di due elementi fondamentali nello sviluppo della rapida manovra offensiva, ma l'evento ha scatenato una sorta di effetto domino. Totti affronta con coraggio i propri guai ma è al sessanta per cento, al massimo: se i palloni giocabili non può girarli di prima sugli esterni, come la sua visione di gioco gli consente, allora diventa quasi inutile. In più Spallletti è costretto a chiedere improvvisazioni che non tutti sono in grado di interpretare a livello dignitoso. Soffre moltissimo Aquilani quando viene spostato in posizione defilata, perde qualcosa Perrotta che, da uomo-chiave del modulo, deve inventarsi esterno, con dispendio di energie che si ripercuote sulla lucidità. E Montella, bravo nelle sue giocate individuali, non ha mai conosciuto in carriera i movimenti necessari per aprire gli spazi. A Parma Spalletti dovrà ricorrere a una sorta di turnover, in previsione della trasferta di Valencia, ma non è che abbia a disposizione grandi soluzioni. Il cammino stagionale insomma diviene intricato, anche perché il recupero di Mancini non si annuncia in termini brevi. E resta, comunque, il punto oscuro delle priorità ignorate quando si è dato il via alla modesta campagna di rafforzamento, quando non una sola attenzione è stata rivolta all'esigenza di avere un portiere che garantisse affidabilità, e non rendimento alterno, e che fosse in grado di infondere fiducia a una difesa che già si diverte poco quando il centrocampo non è disposto secondo schemi abituali. Senza fasciarsi la testa, qualche rimedio è comunque auspicabile.