Il tecnico della capolista: subiamo troppi gol
Come nel caso di Guidolin che, malgrado l'insperata conquista del primato in classifica, le quattro vittorie consecutive, fra campionato (Reggina, Lazio, Catania) e Coppa Uefa (West Ham United), ha qualcosa da ridire ai suoi. Qualcosa che riguarda la fase difensiva, per la precisione, non certo l'attacco, che segna gol a raffica (12 centri, con una media di 3 reti a partita), o l'atteggiamento mentale della squadra, che mercoledì sera contro il Catania ha fornito una straordinaria prova di forza, ribaltando situazioni altamente sfavorevoli. Il Palermo in vetta alla classifica accende gli animi, fa sognare i tifosi, battere i loro cuori, rende euforica una piazza affamata di calcio, ma storicamente falcidiata da radiazioni e amare retrocessioni. Adesso, però, sembra essere arrivata l'ora del riscatto. Anche se, Guidolin non può fare a meno di tirare il freno a mano. «È anomalo trovare il Palermo al primo posto in classifica - afferma il tecnico - perché sono convinto che saranno altre le squadre in lizza per vincere questo campionato. Per aggiudicarsi il titolo bisognerebbe fare quasi il doppio dei punti che ottenne il mio primo Palermo in Serie A. Noi pensiamo a goderci questo primato, ma non possiamo certo prendere in giro i nostri tifosi». Il Palermo rimane, comunque, la sorpresa più gradita di questo primissimo scorcio di stagione. «Siamo contenti di questa situazione di classifica - aggiunge l'allenatore rosanero - e della vittoria sul Catania. Forse durerà poco, questa situazione, ma dobbiamo godercela fino in fondo. Al tempo stesso c'è bisogno di migliorare ancora alcuni aspetti, perché in certi momenti dimentichiamo che la partita è ancora in corso e prendiamo troppi gol. Dobbiamo essere più attenti e presenti». Eugenio Corini è l'uomo dei miracoli. Era lui il simbolo del Chievo che qualche stagione addietro stupiva in Serie A, guidando la classifica, ora è il leader indiscusso del Palermo. «Godiamoci questa vittoria - dice il mediano - senza pensare ad altro». M. Bai.