Totti ci prova due volte su punizione. Montella entra per Mancini ma non punge. Manovra opaca
E la Roma torna sulla terra: 1-0 per i nerazzurri all'Olimpico e ora i giallorossi sono costretti a inseguire. S'interrompe così la striscia positiva della Roma di Spalletti che perde due pezzi importanti per la strada (Taddei e Mancini) e continua ad avere un Totti a mezzo servizio. Forse è proprio questo uno dei problemi più evidenti di questa squadra che comunque stavolta fatica a mostrare il gioco espresso finora e fa i conti con una panchina cortissima. La grossa differenza tra le due squadre forse è proprio questa: la panchina. Su quella dell'Inter siedono Figo, Adriano, Samuel, Solari oltre a Gonzalez, Maxwell e Toldo. Su quella giallorossa, Montella a parte, l'età media è da asilo nido. Vince l'Inter, con merito, dimostrando di essere più squadra e di aver capito come affrontare i giallorossi. Dall'altra parte una Roma meno lucida e che non segna dopo nove partite ufficiale: è accaduto due sole volte in 34 gare. E non è un dato insignificante. L'indisponibilità di Taddei costringe Spalletti a cambiare la Roma. Dentro Aquilani che va a fare il centrale e sposta Perrotta sulla fascia destra del campo. Anche Mancini mette dentro un'Inter insolita con Stankovic che parte dietro alle due punte Crespo-Ibrahimovic e Viera che va a fare una sorta d'esterno a destra con Zanetti dall'altra parte del campo e Dacourt nel mezzo. Difesa collaudata con Maicon dentro e Samuel che si accomoda in panchina. Forse la differenza tra le due squadre è tutta lì: la qualità dei ricambi. È una buona partita con la Roma che parte in velocità e l'Inter che sembra aver trovato un gioco che infastidisce non poco la Roma. In realtà Mancini si affida al gran movimento che lì davanti fanno Crespo e Ibrahimovic. L'argentino, che con la Roma per i suoi trascorsi biancocelesti ha da sempre il dente avvelenato, fa letteralmente impazzire la retroguardia giallorossa. La prima occasione della serata è targata Totti: il capitano giallorosso al 6' si procura una punizione dal limite che calcia di potenza, la palla perfora la barriera ma sbatte sui piedi di Julio sergio in tuffo dalla parte opposta. Poi un paio di passaggi a vuoti di Doni che dimostra come il problema portiere in casa giallorossa sia tutt'altro che risolto. Il brasiliano esce a vuoto su Ibrahimovic prima, poi respinge di pugno un traversone che avrebbe invece dovuto bloccare mandando forse in bambola i compagni di reparto che piuttosto che passargli il pallone preferiscono spedirlo in tribuna. Bisogna aspettare venti minuti per vedere la prima azione da Roma. I giallorossi quando partono in velocità fanno male e l'Inter accusa. Tutto di prima Totti, Aquilani, Perrotta che serve profondo per Mancini in area, ma il brasiliano pur saltando Julio Sergio non trova la porta. Poi l'altra tegola di Spalletti: si blocca Mancini. Il brasiliano al 25' chiede il cambio e viene sostituito con Montella. La Roma forse così va un po' meglio, perché Totti arretra di qualche metro la sua azione di gioco e Montella è uno che mette soggezione lì davanti. Non basta comunque per fermare un'Inter che cresce e nel finale passa in vantaggio. Crespo, ancora lui, fa tutto da solo. Gran lavoro sulla destra, salta Mexes come fosse un principiante e fredda Doni ancora una volta in ritardo: imbarazzante il pallone che gli passa attraverso le gambe e stende la Roma. La pausa non serve alla Roma per riordinare le idee. L'Inter riparte fortissimo e Doni risponde bene stavolta a Grosso da fuori. La squadra di Spalletti appare stordita e i nerazzurri sembrano poter chiudere la gara. La conferma del blocco mentale giallorosso arriva dopo otto minuti di gioco quando Mexes stende Crespo lanciato a rete: fallo da ultimo uomo, ma per Rizzoli basta il giallo, oltre al rigore ovviamente. Sul dischetto Ibrahimovic e mezzo Olimpico si fa il segno della croce. Ma lo svedese sbaglia e Doni rimedia applausi dopo i fischi di avvio gara. Spalletti cambia ancora, prova a muovere qualcosa: dentro Rosi per un Aquilani impalpabile. Va meglio e tutte o quasi le cose buone della Roma da q