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Palermo-Catania, l'ora del derby

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Al Barbera i rosazzurri per bloccare la capolista e zittire Zamparini

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L'ultima volta fu nel campionmato 1962/63 ed entrambe le sfide terminarono in parità. Il 14 ottobre a Palermo finì uno a uno, mentre il 17 febbraio al Cibali finì a reti inviolate. Due pareggi che a fine stagione ebbero un peso differente per le due squadre siciliane: il Catania riuscì a salvarsi, mentre i rosanero chiusero all'ultimo posto, con solo 20 punti, retrocendendo. La sfida di questa sera, però, si giocherà in uno scenario e con obiettivi diversi rispetto a quelli di quasi mezzo secolo fa. A Palermo, infatti, la squadra guidata da Marino andrà con l'intento di bloccare la capolista, ma anche e soprattutto per smentire il presidente rosanero Zamparini. Le dichiarazioni pre-campionato del padron del club di viale Del Fante che ha aveva previsto «sei punti certi in classifica con il Catania», hanno reso ancora più «piccante» questa partita. Per questo gli etnei, società, squadra e tifoseria, puntano a fare uno doppio sgambetto ai palermitani: smentire le previsioni di Zamparini e vendicare l'umiliante 5-0 rimediato nell'aprile del 2004, quando le due formazioni si incontrarono nella serie cadetta. Motivazioni, ed era ovvio, anche per la squadra allenata da Guidolin. I rosanero, infatti, proveranno a mettere fine all'imbattibilità della porta di Panatelli, unica della seria A a essere rimasta inviolata dopo due gare, e dimostrare la prolificità del loro attacco, sei reti, che fino ad oggi è il migliore della categoria. Quello che per le due città siciliane rimane «il» derby dell'isola, sarà quindi l'occassione per capire quali possano essere le vere ambizioni in questo campionato delle due squadre. Insomma, la posta in palio è altissima. Ad esserne consapevole lo stesso tecnico etneo Marino che prova a gettare acqua sul fuoco. «È impossibile - dice - non percepire l'attesa che circonda una gara come questa. Il turno infrasettimanale ci ha costretto a preparare il derby in tempi particolarmente stretti. Non è l'ideale, ma non ne facciamo un cruccio. Il Palermo è in grande forma e saranno gasati per il primato in classifica, ma noi non ci tiriamo indietro e andiamo al Barbera per fare risultato». Al contrario del suo collega Marino, Guidolin non nasconde il suo desiderio di conservare ancora per una giornata il primato in classifica. «A prescindere da ogni cosa, noi a questa partita teniamo per almeno due motivi - spiega il tecnico - per i tifosi e, naturalmente, anche per difendere il primo posto in classifica. Sappiamo quanto ci tiene la gente di Palermo». .

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