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La Nazionale per Totti non è un obbligo

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C'è stata due anni fa la decisione di Paolo Maldini di chiamarsi fuori e nessuno ha eccepito, probabilmente per i meriti acquisiti dal giocatore in tutta la sua carriera che lo autorizzavano a scegliere il momento di dire basta. È bene chiarire che Maldini non ha deciso di abbandonare l'attività, nel qual caso il problema non si sarebbe nemmeno posto. Invece Maldini ha continuato a giocare ed anche piuttosto bene se riesce ancor oggi a trovare posto in una squadra competitiva ed ambiziosa come il Milan. Ora nasce il caso Totti, che tuttavia è meno chiaro e definibile. C'era stata una dichiarazione del campione romano che considerava conclusa la sua attività in azzurro ma non espressa con la convinzione necessaria per renderla completamente credibile e soprattutto definitiva. Poi c'è stata la presa di posizione di Roberto Donadoni il quale ha fatto sapere di considerare importante, se non proprio necessario, il contributo di Totti. Donadoni è venuto a trovarsi in una situazione difficile. Era evidente che non poteva rifiutare l'opportunità che gli veniva offerta, quella cioè di arrivare a ricoprire un ruolo che probabilmente è nei desideri o nei sogni di quasi tutti i suoi colleghi, compresi quelli più esperti ed affermati. Purtroppo il momento non era dei più felici. L'Italia aveva appena vinto il suo quarto mondiale e la storia del calcio e dello sport in genere insegna che non è facile mantenere la stessa intensità dopo un grande successo. La data della prima amichevole con la Croazia è stata davvero infelice se si considerano le abitudini degli italiani (calciatori compresi). È evidente che Donadoni ne avrebbe fatto volentieri a meno ed aggiungo che se fosse stato lui a scegliere non l'avrebbe collocata a Livorno. La partita è andata come sapete e non ha aiutato anche se gli alibi e le giustificazioni non mancavano. Poi però il calendario prevedeva, a breve scadenza, altre due partite automaticamente importanti perché valevoli per la qualificazione per i prossimi europei ed anche queste non hanno certo rinforzato l'immagine del tecnico, il morale dei giocatori e l'atteggiamento della critica. Abbastanza naturale che Donadoni veda in Totti la possibilità di rivitalizzare la sua squadra ma anche che possa considerare la sua assenza come una giustificazione. Credo che alla fine a decidere, com'è giusto, sarà Totti per una ragione semplicissima perché credo che la partecipazione all'attività della nazionale sia per un atleta (e la considerazione riguarda tutte le discipline sportive) un dovere morale e come tale non possa essere considerato un obbligo. Inutile al riguardo fare dei moralismi inutili e tirar fuori il vecchio discorso dell'onore di vestire la maglia azzurra. C'è gente che si taglierebbe una mano per giocare in Nazionale, c'è chi può permettersi di scegliere. L'unico aspetto sul quale mi permetto un'opinione è che mi piacerebbe che da parte di Totti ci fosse la massima chiarezza e, possibilmente, la massima tempestività. Tenere in piedi questo discorso, che non prevede date o scadenze, non giova a nessuno, a Totti, alla Nazionale, a Donadoni ed al limite anche alla Roma.

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