Grandangolo

Fra poco contro il Palermo, mercoledì sera a Verona davanti al Chievo e poi a seguire l'Atalanta: in sette giorni i biancocelesti tenteranno di rendere plausibili le speranze di Peruzzi, che vorrebbe il quintultimo posto nel febbraio 2007. Certo, non sarà facile raggiungere quell'obiettivo fissato in Campidoglio davanti a Veltroni, anche se molti osservatori pronosticano una sorta di lieto fine per la calciopoli laziale, con uno sconto del quaranta per cento sull'attuale castigo, in arrivo dall'arbitrato. Ottimismo esagerato, mentre non si placa l'ira di Paolo Di Canio e dei suoi seguaci verso l'amore dei bei tempi andati. Senza lasciarsi scorticare i nervi dall'attesa gonfia di presentimenti e risentimenti, gli assaltatori di Rossi devono finalmente ricominciare a vincere come capitò in maniera rocambolesca quasi un anno fa, sullo stesso avversario. Proprio in quell'occasione si capì che la Lazio stava crescendo, affrancandosi dagli affanni societari e dalle polemiche dei contestatori. Ora serve praticamente la stessa dimostrazione d'intenti, più o meno nel medesimo ambiente avvelenato o comunque avaro d'affetti, come dimostrano i diecimila abbonati racimolati in una campagna prorogata al 24 settembre, fosse vagheggiando di raggiungere almeno i 18mila appassionati dello scorso campionato. Arduo non ritenere malinconiche (mortificanti?) queste cifre, che sembrano gli avanzi di un amore sterminato, di quando la Lazio convinceva e commuoveva tutti quanti, in questa città a prevalente fede romanista. Toccherà ancora una volta al campo eliminare gli equivoci e moltiplicare l'appeal del gruppo di Formello, ammesso che il Palermo di Guidolin sia in qualche modo scavalcabile con o senza gli attentati alle coronarie di un campionato fa. Oggi i rosanero impreziositi da Amauri non getterebbero via eventuali vantaggi e non è fuori luogo immaginarli al top dell'entusiasmo dopo aver battuto la Reggina e gli inglesi del West Ham. La Lazio è avvertita e prevale evidente l'urgenza di valorizzare i 28 milioni di euro spesi da Lotito sul mercato, nonostante l'assenza significativa di Behrami e l'attacco influenzale che ha frenato sul più bello l'ex Makinwa. Molto ci si attende in particolare da Foggia, dalle cui invenzioni dipende il rendimento dell'accoppiata Rocchi-Pandev. E molto dovrà dare il distributore Ledesma. Sotto esame, inutile nasconderlo, resta soprattutto il reparto difensivo. Rossi protegge spesso i meno forti, ma qualche accorgimento deve snidarlo, e dunque vedremo come risolverà il ballottaggio fra Cribari e Stendardo. Arbitro Rizzoli di Bologna non si accettano altre distrazioni.