A Siena per il sorpasso: mercoledì scontro diretto coi nerazzurri Spalletti: «Non ritengo giusto che loro abbiano giocato ieri»
Il rischio che nella testa della squadra ci siano l'Inter e i fantasmi della Supercoppa. Un avversario storicamente agguerrito come il Siena. Contro tutto questo dovranno combattere Spalletti e i giallorossi nella trasferta di oggi pomeriggio al «Franchi». In tre giorni la Roma può dare spiccare il volo. O può tornare in fretta tra i «comuni mortali». Di sicuro oggi può staccare per la prima volta in classifica l'Inter. Ma i nerazzurri si presenteranno alla supersfida di mercoledì all'Olimpico con un giorno di riposo in più. Non è questione di poco conto e a Spalletti non va giù. «Non so come sono organizzate queste cose - sottolinea il tecnico, inviando anche un messaggio indiretto a Rosella Sensi che è diventata vicepresidente vicario della Lega - ma sicuramente avrebbero potuto farle in un altro modo. Per l'Inter questo è un vantaggio, e per rendere regolare la partita di mercoledì avremmo dovuto giocare anche noi di sabato, magari alle 18 visto che abbiamo anche lo svantaggio della trasferta». E che trasferta: il pullman della Roma è rimasto bloccato per ore sull'A1 in seguito ad un grave incidente. La squadra, partita da Trigoria alle 16.30, in tarda serata ha cenato in un ristorante di Fabro ed è arrivata a Siena a notte fonda. Spalletti e i giocatori non sono così riusciti a spiare l'Inter contro la Sampdoria. Forse è un vantaggio, perché il tecnico chiede la massima concentrazione sulla gara con i bianconeri. Ma l'attesa per la rivincita nei confronti di Mancini ha un sapore troppo particolare per restare in secondo piano. «Sono d'accordo - prosegue l'allenatore - che la Roma sia l'antagonista dell'Inter e del Milan. Dico che non deve per forza vincere lo scudetto, ma che è l'antagonista anche se loro hanno qualcosa in più di noi. L'anno scorso non ho visto né Inter né Milan farsi rimontare tre o quattro gol. E non le ho visto lottare per la retrocessione come successo noi, segno che hanno qualcosa in più. E non parlo dei ricambi». La parolina «magica» scudetto inizia a piacere al condottiero giallorosso. Entra nei suoi discorsi e anche nei consueti messaggi ironici che invia ad un ambiente già esaltato. «Noi ormai siamo la squadra che deve contendere lo scudetto e c'è il riscio che queste squadre come il Siena non le prendiamo in considerazione. L'importanza della partita e i giocatori che avremo di fronte contro l'Inter determineranno attenzione superiore ai particolari rispetto alla gara in Toscana». Spalletti prova a caricare la sfida di oggi di significati che probabilmente non ha. «La trasferta di Siena nasconde più rischi della sfida contro l'Inter all'Olimpico: è la partita più difficile di questo nostro inizio di campionato. Abbiamo fatto vedere già in passato che possiamo avere problemi con squadre sulla carta inferiori». Quindi niente turn-over. «È una gara - ripete il tecnico fino alla noia - che richiede il meglio. Certo il pensiero alla sfida con l'Inter c'è, cercherò di far collimare le cose». Nonostante le caviglie ancora malandate, Totti giocherà la terza partita in una settimana. «Sta bene - assicura Spalletti - e ha saltato un solo allenamento. La nazionale? Farà la cosa giusta in relazione alle sue condizioni». Prima della partenza per Siena, il capitano ha ricevuto la visita a Trigoria di Alessia Filippi, medaglia di bronzo nei 200 metri agli europei di nuoto. L'atleta azzurra non ha mai nascosto la sua passione per Totti e i colori giallorossi. L'arbitro di oggi sarà De Marco, lo stesso di Milan-Roma dell'ultima giornata dello scorso campionato. Quel giorno fu un disastro. «È vero, non venne fuori una conduzione uniforme. Ma ciò non vuol dire che non sia bravo e corretto». Sul rinnovo di contratto il solito (e preoccupante) silenzio di Spalletti: «Del mio futuro si deve parlare poco. E qui smetto». L'importante è non smettere di vincere.