di SIMONE PIERETTI CONCILIAZIONE fallita anche per l'ex designatore degli arbitri ...
Non c'è accordo con la Figc: Pairetto potrà rivolgersi all'Arbitrato, Carraro no. Nella sentenza di secondo grado, emessa dalla Corte Federale, Pairetto era stato condannato a 3 anni e 6 mesi di inibizione mentre all'ex numero uno della Federcalcio era stata comminata un'ammenda da 80 mila euro. Nessuna intesa neppure per Carraro che, a questo punto, dovrà rivolgersi altrove come evidenziato dal presidente della Camera di Conciliazione Pier Luigi Ronzani. Le ammende non sono arbitrabili recita l'art. 27 dello Statuto federale, e quindi si dovrà percorrere un'altra strada al di fuori dell'ordinamento sportivo. L'ex numero uno della Figc, non avendo mai percepito soldi durante il suo mandato da presidente federale, aveva contestato personalmente l'ammenda prendendo la parola nel corso della riunione. Intanto si continua a lavorare sul fronte degli Arbitrati per quanto riguarda Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina: le prime tre società verranno giudicate dal collegio arbitrale l'11 ottobre, la situazione del club gigliato verrà presa in considerazione 24 ore dopo. È probabile che sia la sentenza che il dispositivo del procedimento disciplinare arrivino simultaneamente: il collegio arbitrale avrebbe 90 giorni di tempo per emettere la sentenza, ma il Coni sembrerebbe intenzionato a chiudere la pratica relativa a Calciopoli - escludendo Reggina e Arezzo - entro e non oltre l'ultima settimana di ottobre, ovvero entro il 28. Restano da definire le posizioni di diversi dirigenti, tra cui il presidente della Lazio Claudio Lotito. Il patron biancoceleste il 5 settembre aveva cercato di trovare un'intesa con la Figc in Camera di Conciliazione dopo l'inibizione di 2 anni e 6 mesi inflittagli dalla Corte Federale nel secondo grado di giudizio. Dopo il fallimento della conciliazione gli avvocati stanno preparando l'istanza da presentare entro l'inizio di ottobre all'Arbitrato. Entro la prossima settimana i legali di Lotito dovrebbero presentare l'istanza per scongiurare l'inibizione del presidente laziale. Qualora la squalifica dovesse superare i 12 mesi, il patron biancoceleste, per una normativa dello Statuto federale, non potrebbe ricoprire cariche né all'interno della Federcalcio, né per all'interno della Lega Calcio.